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Sano realismo Padano (una volta si diceva fascista)

Borghezio: «L’Abruzzo? Un peso morto»

dal Corriere della Sera 10.1.11
lunedì 10 gennaio 2011
Il leghista spara: «Lamentele e sceneggiate da parte dei terremotati, come in Irpinia»

MILANO - «Questa parte del Paese non cambia mai, l’Abruzzo è un peso morto per noi come tutto il Sud. C’è bisogno di uno scatto di dignità degli abruzzesi. È sano realismo padano». Cosí il leghista Mario Borghezio al programma tv in onda su You Tube KlausCondicio.

L’AFFONDO - «Il comportamento di molte parti delle zone terremotate dell’Abruzzo è stato singolare, abbiamo assistito per mesi a lamentele e sceneggiate - prosegue Borghezio - eccezioni ci sono dappertutto, ma complessivamente è stata un po’ una riedizione rivista e corretta dell’Irpinia: prevale sempre l’attesa degli aiuti, non ci sono importanti iniziative autonome di ripresa. Si attende sempre che arrivi qualcosa dall’alto, nonostante dall’alto arrivi molto». «Mi domando quale sarebbe stata la reazione degli abruzzesi nei confronti di un comportamento"risparmioso" da parte dello Stato, con l’invio di aiuti a gocce come è per i veneti; questo fa solo aumentare il senso di disaffezione dei veneti verso lo Stato centralista, credo che siamo ormai giunti ad un punto di rottura», conclude Borghezio.

LA PRECISAZIONE - Successivamente Borghezio, parlando con l’agenzia AdnKronos, ha precisato il suo pensiero: «Non mi sognerei mai di dire che l’Abruzzo e i terremotati abruzzesi sono un peso morto per il Paese. Il mio disappunto è, semmai, per l’ennesima conferma dell’atteggiamento che le amministrazioni, piú ancora che le popolazioni, del meridione, mettono in campo di fronte ai problemi, alle emergenze ed alle catastrofi: quello cioè di far prevalere le tradizionali, eterne aspettative nei confronti dello Stato centrale, anziché rimboccarsi le maniche come hanno dimostrato di saper e voler fare, ad esempio, le popolazioni venete, anche di recente».

LE REAZIONI - «Borghezio chieda scusa immediatamente ai terremotati dell’Abruzzo perché ha offeso la sofferenza dei vivi e il ricordo dei morti. Un peso morto per lo Stato e per gli italiani non sono gli abruzzesi, ma è Borghezio e i leghisti come lui. Il Carroccio si dissoci dalle inqualificabili parole dell’europarlamentare e chieda scusa ai poveri cittadini abruzzesi che, oltre alla grave tragedia subita e alle mille promesse non mantenute da questo governo, ora si devono anche sentire gli oltraggi di persone come Borghezio». È quanto afferma in una nota il portavoce dell’Italia dei Valori, Leoluca Orlando. «Borghezio si domandi come mai Berlusconi ha cessato le passerelle mediatiche a L’Aquila e perché le macerie sono ancora nel centro storico dove non è mai iniziata la ricostruzione», conclude Orlando. «Mi rifiuto di rispondere a tale affermazione che un esponente di un partito di governo, moralmente, non avrebbe mai dovuto fare», ha detto il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente. «Borghezio - ha aggiunto Cialente - all’interno del suo partito ha la licenza di spararle sempre piú grosse e a volte disgustose. Inevitabilmente lo scopo è elettoralistico».


In risposta a:

Borghezio: «L’Abruzzo? Un peso morto»

11 gennaio 201112:38, di Guglielmo

Oltre al fatto che quache convinto meridionalista insieme ad altri compagni di merende che fanno capo guarda caso alla solita maschera di picaresca sofferenza si è fatto addirittura immortalare con il soggetto in questione (borghezzio)in un luogo per noi sacro, gli stessi che poi sputavano sentenze sui dipendenti dello stato e che nemmeno per un momento hanno pensato che averlo portato (borghezzio) a Fenestrelle, per chi ci crede veramente, brucia come un ustione inferta da un ferro incandescente nell’anima di ognuno di noi, mi indigna anche il fatto che nessun telegiornale nazionale abbia (...)


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