dal sito "La Veja":
68 fuoriusciti mazziniani si arruolarono, invece, oltre a ungheresi, russi ed altri stranieri, nella Garibaldi Guard nordista (39° reggimento), la cui compagnia A portava la camicia rossa.
Questo reggimento, per intero, fu compreso fra gli 11.000 prigionieri fatti il 15 settembre 1862 dal generale sudista "Stonewall" Jackson dopo l’assalto alla piazzaforte nordista di Harpers Ferry nella Virginia Occidentale.
Fu stabilito uno scambio di prigionieri, e agli italiani dell’esercito confederato, inquadrati nella Compagnia A del 10° reggimento Louisiana, fu dato l’incarico di scortare la Garibaldi Guard al punto di scambio; impietositi, i soldati delle Due Sicilie, per cercare di giustificarli dinanzi al colonnello Waggaman, comandante del reggimento, dissero che essendo "Yankees di casa nostra" ("They are just home made yankees"), non sapevano quel che facevano.
Si noti che nei confronti della Garibaldi Guard la corte Marziale nordista emise la sentenza della "disgrazia per vigliaccheria", per il suo comportamento vergognoso nella battaglia di Harpers Ferry. L’intero 39° reggimento unionista fu fatto marciare a capo scoperto e con la bandiera capovolta (le stelle erano nella parte inferiore e le strisce nella superiore) sino a Camp Douglas (un campo di concentramento per prigionieri sudisti a Chicago, ove fu trattenuto per tre mesi).
Furono definiti "i vigliacchi di Harpers Ferry" (Harpers Ferry Cowards)
Fonte: srs di Pierluigi Rossi, da L?alfiere di dicembre 2009
Questo episodio degli Yankee cresciuti in casa, scortati allo scambio di prigionieri da ex soldati delle Due Sicilie, è rilevante perché dimostra che del valore glorificato nell’impresa dei 1000 non ne rimaneva niente quando si combatteva per davvero.