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Secessione del Sud

Meridionalisti veri o fasulli

da ABC News
giovedì 23 febbraio 2012

Riceviamo via facebook questo articolo di ABC News (non è l’agenzia americana di informazione, e non abbiamo il link originale) che parla di meridionalisti veri e fasulle e fa il quadro della situazione attuale, credo possa interessare i nostri lettori e perciò la pubblichiamo.

ABCnews, proseguendo nella sua inchiesta su meridionalisti veri o fasulli, si occupa ora di un fenomeno piuttosto singolare.

In effetti la “storica” intervista televisiva di Pietro Golia a Stefano Surace sulla necessità della secessione del Sud dall’attuale Stato italiano - messa in onda il 19 novembre scorso da TeleAkery e poi piú volte nei giorni successivi - ebbe a suscitare, com’è noto, viva sensazione ed entusiasmo nei piú diversi ambienti.

Il che conferma in modo impressionante che Surace - giornalista d’inchieste celebre anche in campo internazionale, e fondatore del Partito Secessionista dell’Italia Meridionale - ha colto un’esigenza profonda e generalizzata dei meridionali, anche se fino allora non manifestata apertamente.

Sicché una volta da lui espressa ufficialmente e con chiarezza, rompendo cosí un autentco tabú, ha ricevuto generali consensi.

Da notare che Surace non esclude, una volta realizzata la secessione, la possibilità di una successiva adesione a un’eventuale confederazione italiana in cui sia garantito l’autogoverno di ciascun Stato confederato.

Ma ciò, beninteso, dopo appunto la secessione...

Ebbene, alcuni personaggi si sentirono come punti dalla tarantola da quell’intervista, vedendosi smascherati come “meridionalisti” fasulli facenti in realtà il gioco di certi ambienti del nord.

La precipitosa “seduta straordinaria”...

Ed ecco che certo Gennaro De Crescenzo, che capeggia, bene o male, un cosiddetto “movimento neoborbonico”, corse a rassicurare quegli ambienti del Nord convocando d’urgenza in “seduta straordinaria”, per il 4 dicembre (cioè per dopo appena 15 giorni dalla prima messa in onda della suddetta intervista a Surace) un qualcosa che aveva denominato, con un tantino di ottimismo, “Parlamento delle Due Sicilie”...

E in quella seduta tenne a sottolineare che lui e il suo movimento non mirano affatto a una secessione, ma solo a una ’’par condicio fra Nord e Sud’’.

E appena 6 giorni dopo di lui, il 10 dicembre, certi elementi che capeggiano una serie di gruppuscoli (‘Comitati Due Sicilie’, ‘Insorgenza civile’, ‘Movimento meridionale’, ‘Italia prima’) si sono affrettati anch’essi a rassicurare quegli ambienti del Nord, costituendo il 10 dicembre a Bari una cosiddetta ‘Confederazione duosiciliana’.

Tenendo a precisare, in un comunicato ufficiale, che detta “confederazione non è secessionista”...

Si tratta di certi Fiore Marro (l’autore del libercolo “La fine dei vinti” di cui ABCnews si è già occupata), Lino Patruno (autore di un libro cerchiobottista, ‘Fuoco del sud’) oltre a certi Francesco Tassone, Antonio Dell’Omo, Sergio Montella, Michele Ladisa.

Ma il guaio è che il De Crescenzo ha dovuto , ahimé, constatare che la sua linea non è piú condivisa da buona parte dei membri di quel “parlamento”, che hanno ormai capito tutto.

Tanto che certuni non presenziano piú alle riunioni, ed anzi addirittura dirigenti “di vertice” hanno abbandonato il suo ‘movimento neoborbonico” ritenendolo inconcludente.

Cosa che ha dovuto riconoscere lo stesso De Crescenzo nel suo intervento in quella “seduta straordinaria”, ammettendo (come risulta dallo stesso verbale ufficiale) la scarsa “responsabilizzazione dei delegati” e l’assentesismo nelle varie commissioni facenti parte di questo “parlamento”.

E un delegato, Romano, non si è dimesso ma ha manifestato, nella stessa seduta, una posizione opposta a quella del De Crescenzo.

Affermando che esiste ormai una sola possibilità: il divorzio del Sud dall’Italia (cioè, in chiaro, la sua secessione) se essa non diventa, sia pure dopo un secolo e mezzo, una vera “nazione” con pari diritti a Nord e a Sud.

Il che è evidentemente il massimo dell’improbabile.

Inoltre il delegato Nando Dicé ha dichiarato di avere scelto la commissione esteri di quel “parlamento” perché coloro che si occupano della situazione dell’Italia meridionale vivendo all’estero sono certamente più liberi di esprimersi, avendo meno ostacoli che in Italia.

Che l’abbia dedotto grazie ad ABCnews, la cui sede centrale è a Parigi?

Tentano di rassicurarli...

Insomma i buoni De Crescenzo, Marro e Patruno, da bravi meridionalisti fasulli, fanno quello che possono per tentare di rassicurare quegli ambienti del Nord di cui fanno il gioco.

I quali ambienti temono, ben fondatamente, lo spirito di reazione che sta largamente montando dal Sud, col rischio che essi non possano più continuare a sfruttarlo e dunque si riaviino verso la loro tradizionale, padanica miseria.

Non diciamo in effetti che quegli ambienti del Nord rischierebbero di tornare ad alimentarsi in scarsa misura di polenta, busecca, gatti, ranocchi e simili, come prima della cosiddetta “unità”, ma insomma...


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