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Nella crisi alcuni luoghi comuni sono duri a morire, anche nel nord non leghista

Lo strano caso dell’accusatore che diviene accusato. Ovvero quando gli evasori erano “per assioma” del sud Italia.

da Ammazzando Masaniello - 3.01.2012
mercoledì 4 gennaio 2012

Come ci si sente, in periodo di crisi, ad essere accusati piú di altri d’evasione fiscale? Come ci si sente ad essere additati come ladri, come evasori?

E’ davvero interessante constatare che quando da accusatori si diviene accusati si cerca in tutti i modi di giustificare tramite gli “errori di valutazione”, le “statistiche alterate”, oppure si parla di “complotto”, di “dati da controllare”.
Questo è il caso dello studio rilasciato da Bankitalia circa l’EVASIONE FISCALE in Italia.
Con un Nord molto evasore ed un Sud (colpo di scena!) meno evasore.

Ne hanno parlato su Radio3, a “Tutta la città ne parla”, qui di seguito vi voglio caricare l’intera trasmissione, interessantissima (vi consiglio davvero di ascoltarla).

http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-9e3ed857-0c52-4f6b-a77e-d71029134d75.html#

Durante la trasmissione si sente continuamente l’accusa delle genti del nord contro un generalizzato sud.
Il sud, secondo alcuni ascoltatori, è tutto uguale; mentre il nord, se evade, lo fa semplicemente perché produce di più, perché è il motore della nazione. Il sud è assiomaticamente ladro, evasore, truffaldino.

La preoccupante situazione che viene descritta è abbastanza trasversale, eterogena, una “povertà” sull’intera penisola. C’è poi una descrizione sull’identità politica della Penisola e viene descritto il “problema” politico che è la Lega Nord (e a mio parere lo sarà sempre più).
Un partito politico che basa ed ha basato la propria esistenza sulla secessione, separazione, divisione, ed ora diventa preoccupante anche quel livore che si ascolta in radio da persone che di dichiarano anti-leghiste.
Il seme leghista può attecchire anche in coloro i quali si sentono lontani, sia per sensibilità che per storia, al partito della Lega Nord; ma resta il fatto che le invettive e le titubanze dei cosidetti “esperti” nel commentare un dato della Banca d’Italia si fanno sentire e pesano come macigni.

Onestamente penso che descrivere dati secchi e statistici sia una cosa parecchio complessa e che la “sorpresa” di un nord più evasore del sud non sia altro che un indice della malattia dell’intera nazione.
D’altro canto mi rendo conto che attraverso questi studi viene fuori un carattere “italiano” molto controverso: un nord che non accetta accuse e che vomita e respinge, con livore, le suddette, e un sud ugualmente piegato dalla crisi ma che senza accuse tenta di raccontare la propria condizione.

Toccante la telefonata iniziale della donna palermitana che lamenta una povertà tastabile e interessante quel messaggio che parla del taglio dei treni che collegano il sud al nord, una penisola spezzata.
(su questo argomento ho scritto largamente, per quanto riguarda l’evoluzione della ferrovia nella penisola qui e qui e per la faccenda “Nola ed Italo” qui). A questo proposito vorrei lasciare una postilla.


Ho trovato quest’immagine molto esplicativa dove emerge con chiarezza che dal 1996 al 2005 la spesa in conto capitale per il Centro-Nord è quadruplicata mentre al Sud è rimasta costante. Un divario tanto marcato e discriminatorio che non è possibile giustificarlo solo con il passaggio all’alta velocità in zone del Paese dove è maggiore la mobilità di beni e di persone. Si tratta di una scelta aziendale dettata dalla ricerca di una redditività immediata, e una scelta di politica economica per la quale esiste una parte buona del Paese meritevole di investimenti che la colleghino al cuore dell’Europa ed un’altra “cialtrona” che si deve accontentare o di piccoli investimenti localizzati privi di una regia comune o della manutenzione ordinaria di un sistema ferroviario tutt’altro che moderno e, in alcuni anacronistici casi, addirittura ottocentesco.

(L’immagine è stata presa dal sito web istituzionale del Ministero dello Sviluppo Economico, cliccare qui per vedere il documento originale pagine 287-288)


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