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Economia

Rumors, Grecia cede sul dossier isole. Vendute per far cassa contro il deficit

da affaritaliani.it 2 giugno 2011
giovedì 2 giugno 2011

La Grecia venderà le proprie isole, chissà quali isola dovrà poi vendere l’Italia...

I rappresentanti dell’UE, Fmi e Bce stanno per concludere la loro indagine (presumibilmente domani) sulle condizioni delle finanze pubbliche della Grecia dopodiché la Germania deciderà cosa fare in merito a un nuovo pacchetto di aiuti (Angela Merkel aspetta di conoscere le intenzioni della troika internazionale prima di alzare la paletta verde).

Dato per scontato che verrà concesso il via libera alla quinta tranche da 12 miliardi di euro del primo prestito complessivo da 110 miliardi concesso un anno fa, sta prendendo sempre piú piede infatti l’ipotesi che Bruxelles conceda altri 60 miliardi di aiuti entro il mese di giugno per fare fronte alle esigenze finanziarie del biennio 2012-2013. Uno sforzo a cui dovrà seguire la rapida realizzazione da parte dal governo di George Papandreou del programma di privatizzazioni da 50 miliardi. Piano di dismissioni all’interno del quale è ormai inevitabile che Atene venda parte delle sue isole. Un’ipotesi (avanzata provocatoriamente dalla stampa tedesca) che fino all’anno scorso veniva con sdegno respinta in prima persona dallo stesso premier socialista.

Intanto ieri, complicando ulteriormente la situazione (lo spread tra i titoli di stato greci e quelli tedeschi si è allargato a 1.326 punti base e gli interessi sul bond greco a 10 anni sono balzati a quota 16,24%), Moody’s ha tagliato il rating della Grecia da B1 a Caa1 con outlooknegativo, motivando la scelta con il fatto che "il rischio debito è fuori controllo" e pertanto Atene potrebbe anche non stabilizzarlo. Ipotizzando, dunque, un rischio default più che tangibile.

La decisione degli analisti a stelle e strisce ha fatto seguito a un rating watch avviato il 9 maggio. Tra gli altri motivi che hanno indotto Moody’s a tagliare il rating, è stata considerata anche la possibilità che in futuro UE, Bce e Fmi chiedano ai creditori di partecipare alla ristrutturazione del debito come condizione per concedere ulteriori aiuti.

Il nuovo rating, che ha fatto sprofondare il debito greco ancora di piú nel territorio dei junk bond, i titoli spazzatura, ha incorporato pure la stima di Moody’s che le attuali contrattazioni fra Atene e le tre istituzioni portino a ulteriori aiuti per il governo di Papandreou e l’annuncio di ulteriore austerity e riforme strutturali. L’outlook negativo rispecchia invece l’elevato indebitamento del Paese, e le difficoltà nell’attuare le riforme e il costante bisogno di aiuto esterno da parte di Atene. Sui tempi e modi della risoluzione del problema del debito, infine, la partita resta tutta aperta e viene giocata all’ombra dell’incubo di una ristrutturazione pesante che nessuno ufficialmente vuole ma che in molti, dietro le quinte, ritengono purtroppo quasi inevitabile.


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