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La forza della rete e il bisogno di aggregazione dei Meridionali.

lunedì 17 maggio 2010 di Valerio Rizzo

La politica ha sempre pi? paura della rete, tenta in ogni modo di ?regolarizzarla? celando con questo termine il vero significato, cio? ?censurarla?.
Nei giorni scorsi, nel famoso mondo di Facebook ? nata una piccola battaglia culturale on-line che ha prodotto in poche ore una forte aggregazione di uomini e donne con ideali comuni, e ha portato a fatti concreti.

All?inizio della settimana su una bacheca di un gruppo che rievoca la terribile vicenda del lager di Fenestrelle, un internauto e cultore del network pi? diffuso al mondo, ha segnalato che oggi 28 marzo a Castelvetro di Modena si celebrer? il Generale Enrico Cialdini. Per chi non sa chi fosse questo individuo, faceva parte dell?esercito piemontese e durante la repressione dei moti anti-unitari scoppiati dappertutto nel Sud, non si fece scrupoli e fucil? donne, vecchi e bambini, seppell? ancora vivi poveri contadini, rase al suolo circa 54 paesi tra l?Irpinia e la Lucania! (A. Gramsci, L?Ordine Nuovo, 1920 )

Siamo abituati a leggere di generali sanguinari sia sui libri di storia che nei films al cinema, ma si tratta sempre, o quasi sempre, di nazisti della recente storia.
In Italia, invece, si considera questo nefasto individuo come un ?eroe nazionale?, quindi ? come se la Germania celebrasse Kappler .
Il comune di Castelvetro si vanta di avergli dato i natali e la segnalazione di questo utente cultore del network, Alex Calvo(ndr), ha creato un?eco di protesta in tutto il network. Nel giro di solo due ore si sono creati due gruppi che chiedevano di mandare mail di protesta al sito del comune romagnolo; in poco tempo pi? di 300 persone si sono aggregate inviando mail e condividendole con il resto dei partecipanti.
Alcune delle tante mail inviate al sindaco:

?Francesco Battaglia scrive:
Egregio Signor Sindaco
la invito a nome di tanti calabresi i a sospendere la celebrazioni del Gen Cialdini; o quantomeno visto che anche per voi si tratta di una figura controversa, affermare che non di eroe di guerra si tratta n? tantomeno di un padre della patria ; i Castelvetresi hanno poco di che vantarsi : nessuna vittoria egli ha riportato, contro nessun vero nemico. Nel 1860 a Castelfidardo non vinse alcuna battaglia epica , si ? limitato a sbaragliare un manipolo di pontifici male armati e demotivati che avevano osato opporsi alla discesa dei liberatori per onorare il giuramento di fedelt? al Papa .Nel 1861 ha preso Gaeta per fame e colera inquinando l?acquedotto e negli anni che seguirono mostr? la sua vera indole di sanguinario criminale di guerra contro popolazioni inermi donne e bambini come nel 1944 i nazisti a Marzabotto o Sant?Anna di Stazzema. Nessun americano celebra oggi Westmoreland, ne la signora Merkel celebrer? mai Reder o kappler?

?Angelo Argento scrive:
Egr. sig. Sindaco,
Le esprimo il mio vivo disagio e pieno disappunto per il fatto che una giunta di centro sinistra, quale quella da Ella presieduta, voglia addirittura celebrare quale "eroe" il noto criminale di guerra cialdini, capace di vincere le battaglie con il tradimento, privo di onore, assassino di partigiani, violentatore di donne, massacratore di bambini, distruttore di intere citt? oltre che ispiratore delle pi? demenziali e suicide "manovre" della storia militare italiana.
Queste mie affermazioni sono purtroppo supportate da ampia, completa ed esaustiva documentazione storica, che anche Lei credo conosca.
Se vuol davvero fare onore alla Sua citt?, La prego di soprassedere a questa revisione, degna pi? del vescovo negazionista lefebvriano Richard Williamson, che di un sindaco per di pi? portatore di valori e sentimenti, almeno spero, pi? vicini a quelli che hanno ispirato i nostri padri costituenti che a quelli che ispirano l’azione politica dei neonazisti?

?Enrico Langone scrive:
Lettera apetra al Sindaco di Castelvetro di Modena Dott. Roberto Maleti

Gent.mo Dott. Roberto Maleti
Con profonda costernazione apprendiamo come il Suo comune voglia celebrare la personalit? di Enrico Cialdini, suo concittadino vissuto 150 fa, il quale fu Generale dell?esercito piemontese dei Savoia che fra il 1861 ed il 1870 occup? il Regno delle Due Sicilie macchiandosi dei pi? nefasti crimini di guerra, uccidendo la popolazione inerme solo perch?
sospettata di brigantaggio.
Occorre sottolineare a questo punto che i briganti non erano altro che partigiani formati da unit? dello sciolto esercito borbonico e da contadini che si videro togliere la terra che fu ceduta a latifondisti.
Molti documenti storici testimoniano che il Generale Cialdini fu un criminale di guerra, che per mettere in ginocchio le popolazioni del Sud fece requisire viveri e bestiame emanando un decreto con diritto di rappresaglia fece radere al suolo interi centri abitati.
Chi era effettivamente Cialdini viene oggi testimoniato da un trailer presente su YouTube, tratto dal film ?Li chiamarono?briganti?, La invitiamo a dargli un?occhiata ed in pochi minuti capir? di pi?, ecco il link:
http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=JkU_3w9P4Zs
Siamo convinti che Lei abbia agito in buona fede e che sia privo di quella documentazione storica atta a fare giustizia alla memoria delle vittime della guerra di invasione delle Due Sicilie alla quale si opposero uomini liberi definiti poi briganti.
Pertanto chiediamo a Lei di riflettere sulla vera natura di tale personaggio e di esimersi dal celebrarlo, perch? ? stato un cupo personaggio della storia del Regno d?Italia di fine ?800.?

Per motivi di spazio ne riporto solo tre, ma ce ne sono a decine, tra cui alcune molto belle ma altrettanto lunge e quindi impossibili da trascrivere in un articolo, e mi riferisco a quelle inviate da Massimo Cuofano e Natale Cuccurese.

Altre segnalazioni, ancora, inviate ai vari Blog, tra cui quello di Beppe Grillo, e la lettera inviata da Andrea Casiere all?Ambasciatore Romano che fa il commentatore del Corriere della Sera.
Ne riporto un piccolo stralcio:

?Illustre ambasciatore Romano,recentemente il comune di Castelvetro nel
modenese ha deciso di celebrare,in occasione dei duecento anni dalla nascita,
il generale Cialdini con conferenze e convegni dichiaratamente apologetici
del controverso personaggio.Sono ormai numerosi gli storici che,con
documentazione cavillosa,mettono in discussione molti aspetti della vulgata ufficiale storiografica sul cosiddetto Risorgimento italiano .Sicuramente il
generale Cialdini di infausta memoria per noi meridionali ha rappresentato il volto cinico,brutale e sanguinario della conquista garibaldina e piemontese del Regno delle Due Sicilie e quindi non meritevole affatto di tanti onori e riconoscimenti pubblici.Porgo a Lei i piu cordiali saluti
Andrea Casiere-Napoli?

Dopo un giorno ? arrivata la risposta del comune di Castelvetro in cui l?assessore alla cultura spiegava che non si trattava di una celebrazione, ma si voleva porre l?accento sulle contraddizioni del Risorgimento ed avere una visione storica difforme dalla retorica ufficiale, concludendo la risposta con un invito a partecipare all?incontro per rendersene conto.

Voi direte: ?Missione compiuta?!
Direi di s?, missione compiuta ma con una duplice valenza: la prima ? quella di aver fatto capire che ?Gi?? al Sud siamo stufi delle ?favolette? che ci raccontano da decenni, e la seconda, e forse pi? importante, ? quella di aver acquisito la consapevolezza della ?forza divulgatrice? della Rete e la piacevole scoperta che esistono centinaia di persone che condividono lo ?spirito meridionalista?, magari mettendoci anche la propria faccia e il proprio nome (circa un decennio fa era impensabile!) .

Tale straordinaria partecipazione ci induce a pensare che c?? una grande voglia di ?fare qualcosa?, c?? bisogno, ora pi? che mai, di creare una forza (politica o culturale) unitaria che guidi questo popolo meridionalista in un? unica direzione.
Faccio appello dunque a tutti i partiti meridionalisti, a tutte le associazioni civiche e a tutte le associazioni culturali ad unirsi in una federazione con l?unico intento di coordinare le risorse umane e le iniziative atte a perseguire lo scopo unico del ?Nostro Risorgimento?, inteso nel senso etimologico del termine e non in quello che ebbe 150 anni fa.
Forse questa battaglia culturale appena conclusasi ? il preludio della grande manifestazione che si terr? a Napoli il 13 giugno in cui si sono unite molte sigle meridionaliste, e spero che gli organizzatori e i presidenti della varie associazioni capiscano quanto oggi pi? che mai serva quell?unit? di ?teste pensanti?, poich? queste sono pi? forti di qualsiasi esercito e di qualsiasi arma di d(i)strazione di massa!


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