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Perché non festeggiare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia

Milano da rubare

di Marco Travaglio - dal sito di Beppe Grillo
lunedì 21 febbraio 2011
Travaglio illustra alcune (condivisibili) ragioni per non festeggiare il 150° anniversario dell’Unità, ovviamente ci sono molte altre ragioni per noi meridionali per non voler festeggiare la conquista delle nostre terre da parte delle truppe savoiarde, quelle truppe che per un decennio sono state coraggiosamente e disperatamente combattute dai nostri avi, patrioti etichettati come briganti...
Ma che qualcuno di Torino trovi ragioni per non festeggiare la falsa unità è già un primo passo avanti... quando si capirà che i politici di oggi non sono diversi da quelli che occupavano le aule del parlamento savoiardo allora forse si potrà cominciare a parlare seriamente di Italia unita. La Repubblica e le illusioni del dopoguerra ci avevano fatto pensare ad un’Italia finalmente unita, ma i metodi e la mentalità savoiarda sembrano essere ritornati in auge ormai.

Testo:
Buongiorno a tutti, è stata la settimana di Sanremo, la settimana nella quale gli italiani hanno ritrovato improvvisamente il loro amore per la patria, grazie all’ora o quasi di performance di Roberto Benigni sull’inno nazionale e dintorni, naturalmente non è qua in discussione la bravura di Benigni che è stato sicuramente bravissimo, soltanto un grande attore può tenere incollati per 50 minuti milioni e milioni di italiani, il cui livello di attenzione, grazie a questo modello televisivo è pari a quello di un lombrico, incollati al video per parlare di Risorgimento, di Mameli, di valori, di storia, di cultura, quindi non è in discussione sicuramente Benigni che ha fatto una grandissima performance.

Orgogliosi di essere italiani?
In discussione magari è il messaggio che è uscito da quella performance, a me quando l’ho rivista il giorno dopo su You Tube aveva lasciato in qualche modo perplesso il messaggio che ne usciva, anche se non riuscivo bene a esprimere quel disagio che sentivo nel riascoltare Benigni.
E devo dire grazie a Natalino Balasso che è un altro bravissimo attore, chi ha partecipato al V-Day lo conosce perché era presente al V-Day, mi pare a Torino e Natalino che ha un blog sul sito ilfattoquotidiano.it, oggi ha trovato le parole giuste per rendere quello che almeno io sentivo e non riuscivo a esprimere, il suo post si intitola “Retorica di sinistra” è molto breve quindi ve lo leggo “Ho sempre trovato vacuamente retorico l’inno di Mameli, non per il buon Mameli, che era anche tanto giovane e quindi giustificabile, ma perché qualunque inno è necessariamente retorico. Ora che lo canta Benigni non vedo perché dovrei cambiare idea. Se poi dovessimo cantarlo tutto intero, ci sarebbero anche strofe a dir poco imbarazzanti per chi crede nella democrazia. Che l’Italia sia unita nella crescita culturale e sociale di un Paese mi va bene, che l’Italia sia unita nella retorica del volemosebene o dell’orgoglio dei soldati no.
L’orgoglio è un sentimento pericoloso, non vedo perché dovrei sentirmi orgoglioso di essere italiano, quando questo dovrebbe significare che preferisco essere italiano invece di francese o lèttone o curdo o israeliano o americano. Mi sarebbe indifferente appartenere a qualsiasi nazionalità, perché ritengo che l’amor patrio sia una cosa vuota oltre che pericolosa. E in fondo non è da questo che nascono le guerre? Non è dagli inni nazionali? Non è dallo stringiamci a coorte? Dalle bandiere?
Quando al telegiornale danno notizia di un disastro o di un attentato all’estero, si affrettano a dire che fra le vittime non vi sono italiani. Ma, fatte salve le preoccupazioni degli eventuali parenti delle vittime, per quale motivo dovrei sentirmi sollevato se fra centinaia di morti non ci sono italiani? Non sono morti gli altri? C’è da dispiacersi meno se i morti non parlavano la nostra lingua? Rispondere alla retorica della Lega con una retorica ancor piú vecchia non mi sembra cosa utile. No, Benigni che canta l’inno nazionale non mi commuove affatto e a dire il vero mi preoccupa una sinistra che sembra rispondere alla mancanza di moralità e all’arroganza dei governanti con un bigottismo cieco o una vacua retorica.

Credo che l’amor di patria sicuramente faccia parte delle nostre radici, il fatto di nascere qua non ci deve rendere indifferenti, anche se amare l’Italia non vuole dire per questo detestare tutto ciò che non è Italia o che non viene di lí, credo che Balasso però abbia ragione sulla pericolosità di questa retorica, soprattutto in un momento come questo, perché un momento come questo alla vigilia delle celebrazioni, immaginate i fiumi di saliva, l’orgia di retorica che ci sarà per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, rischia di diventare non un’occasione per riflettere sulla storia e sul fatto che 150 anni fa c’erano persone, anche molto giovani che in Italia avevano dei valori e erano disposti addirittura a morire, è chiaro che oggi fa ridere l’idea che uno prenda le armi le armi per un’ideale, bisogna calarsi naturalmente nella cultura di quel periodo che era la cultura del romanticismo, dei nascenti nazionalismi, anche se non erano ancora sfociati ovviamente nell’aberrazione dei fascismi.
Quindi bisogna contestualizzare, è ovvio che Mameli oggi non avrebbe senso il fatto però che ci fossero degli ideali per i quali qualcuno era disposto a morire, è sicuramente una frustrata a tutti quelli che pensano soltanto a tirare a campare, alla pagnotta o a stare sempre dalla parte dove tira il vento.
Invece il rischio è che questi 150 anni, con questo tipo di retorica da “volemose bene” diventino un’occasione per annullare le differenze, per annullare il dissenso, per annullare le voci critiche e per organizzare un gigantesco abbrassons nous dove non si riesce piú a distinguere quello di cui dobbiamo essere orgogliosi e quello di cui invece dobbiamo vergognarci, io personalmente in questo momento se dovessi dire che sono fiero di essere italiano, direi una bugia, mi vergogno di essere italiano, quindi come fanno quelli che si vergognano di essere italiani a celebrare i 150 anni, insieme a quelli diranno di essere fieri di essere italiani? Sarei fiero di essere italiano se la classe politica fosse quella di 150 anni fa, ma oggi la classe politica è il contrario di quello che era 150 anni fa e come si fa a festeggiare lo stesso evento quelli che si vergognano oggi di essere italiani, proprio perché sarebbero fieri di esserlo con la classe politica e con il popolo italiano di 150 anni fa che era molto diverso da quello di oggi, insieme a coloro che invece non vedono nessuna differenza o magari pensano addirittura che al governo abbiamo Cavour redivivo, non dimentichiamo che abbiamo al governo uno psicopatico che ha addirittura dichiarato di essere il piú grande Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni, non so se abbia detto italiano o se abbia lasciato piú nel vago la cosa in modo che qualcuno potesse pensare che lo è addirittura a livello mondiale o, non poniamo limiti, planetario o intergalattico.
Questa è una riflessione che tenevo a fare perché è evidente che ci sarà un po’ questo ricatto morale dice: ah tu non festeggi, tu non partecipi ai 150 anni, allora sei leghista, no, una delle ragioni per cui mi vergogno di essere italiano è che al governo abbiamo non la Lega in generale, abbiamo questa Lega, come è diventata, come si è trasformata e come è degenerata con ciò che vedete tutti i giorni, tra l’altro un piccolo aneddoto che forse non è stato evidenziato troppo dai giornali e capirete il perché adesso quando ve lo racconto, vi ricordate il Ministro Calderoli, Ministro della semplificazione normativa che qualche mese fa apparve all’improvviso in una piazza munito di lanciafiamme di fronte a un cumulo gigantesco di carte e cominciò a bruciarle, fece un grande falò di queste carte e raccontò poi che queste carte altro non erano se non le 375 mila leggi inutili che lui aveva astutamente individuato nel primo anno e mezzo di legislatura, come abbia fatto a scovare 375 mila leggi inutili in meno di un anno e mezzo nessuno l’ha mai capito perché ci vuole del tempo comunque per leggere queste 375 mila leggi inutili, evidentemente ha uno staff molto rapido, forse esperto anche in lettura veloce, in lettura diagonale, ma soprattutto come fa l’Italia a avere 375 mila leggi inutili, visto che secondo Tremonti le leggi in Italia non superano le 150 mila unità, se abbiamo meno di 150 mila leggi, come ha fatto Calderoli a trovarne 375 mila inutili, in aggiunta poi a quelle utili che immagino saranno anche quelle qualche decina di migliaia, in realtà aveva sparato il solito numero a casaccio, fidandosi ciecamente del mondo della disinformazione che invece di andare a controllare le cose, prende per buono ciò che racconta il potere e lo rilancia.
Gian Antonio Stella calcolò che per approvare 375 mila leggi, il Parlamento italiano avrebbe dovuto lavorare giorno e notte ininterrottamente per tutti i 150 anni della storia dell’Italia unita, compresi i weekend, le vacanze, i periodi di guerra e approvarne, di leggi inutili, 7 al giorno, piú quelle utili, voi immaginate come fa può aver fatto il Parlamento a approvare 7 leggi inutili al giorno, piú quelle utili, è evidente che stiamo parlando di numeri folli, inventati naturalmente.
La tragedia è che tra le leggi che Calderoli ha bruciato e che sono evidentemente molte meno di 375 mila, ce ne erano alcune utili che cosí evidentemente in una fiammata incontrollata hanno preso fuoco pure quelle, per esempio il regio decreto credo del 1866 che annetteva all’Italia il Veneto e un altro regio decreto che annetteva la Città di Mantova e una legge che stabiliva che il Canal Grande è di proprietà della Città di Venezia, quindi il risultato è che bruciate quelle leggi oggi è come se il Veneto non fosse stato annesso all’Italia, è come se Mantova non fosse italiana e è come se il Canal Grande non fosse veneziano, quindi non si capisce di chi è il Veneto, Mantova e il Canal Grande, perché lui cosí ogni tanto gli parte il lanciafiamme e brucia qualcosa, il Ministro piromane, con gli occhi fuori dalle orbite.
In queste mani siamo, quindi c’è anche il caso che il 17 marzo quando il Capo dello Stato avvierà le celebrazioni, l’Italia non abbia piú i confini definiti che conoscevamo fino a qualche tempo fa, magari ci facciamo ridare poi Nizza e Savoia dalla Francia, magari molliamo l’Alto Adige all’Austria, magari richiamiamo gli Asburgo, non si capisce bene quali siano, tanto per dirvi la serietà della nostra classe politica in questa lunga fase.

Maghreb in fiamme, Frattini nullità
Quindi personalmente credo che ci siano molti motivi per vergognarci in questo momento di essere italiani, l’altro giorno su Il Fatto abbiamo raccontato un caso veramente avvincente, un Ministro dello sport e della cultura che si dimette perché sono uscite alcune sue foto che lo ritraggono abbracciato a delle ragazze molto giovani e in una foto lo si vede con la mano su una chiappa di una di queste ragazze e piú in altre ci sono dei balli, braci, abbracci è la festa di San Valentino, questo Ministro si chiama Joseph Habineza ed è Ministro del Governo ruandese, o meglio era Ministro del Governo ruandese perché quando sono uscite quelle foto si è dimesso all’istante. Naturalmente ogni riferimento a persone, fatti o cose accadute in Italia è puramente intenzionale, nel senso che da noi c’è un Presidente del Consiglio che non solo è stato fotografato con le mani addosso a delle ragazze, ricordate le foto di Villa Certosa, ma è rinviato a giudizio per induzione alla prostituzione minorile e per concussione, ma a differenza che nel Ruanda, in Italia non si usa dimettersi per queste quisquilie e noi dovremmo dirci orgogliosi di essere italiani, visto che a rappresentarci nei festeggiamenti per i 150 anni non è Cavour e neanche Habineza, è Silvio Berlusconi? Noi siamo di fronte a un Maghreb in fiamme, la rivolta in Tunisia che ha liberato la Tunisia da un dittatore che avevano messo lí i nostri governi Ben Ali era stato sistemato al posto di Burghiba da un golpe pilotato dai nostri servizi segreti come raccontò a suo tempo l’ex capo dei servizi italiani, era un golpe pilotato da Andreotti e da Craxi e infatti Craxi fu poi accolto dal golpista che governava in Tunisia, i tunisini se ne sono liberati, l’hanno cacciato a pedate, naturalmente Berlusconi si è schierato con Ben Ali, dopodiché la stessa cosa è successa con Mubarak che governava da 30 anni ininterrottamente senza problemi, Berlusconi si è schierato con Mubarak infatti Mubarak è immediatamente finito.
Adesso c’è Gheddafi forse in fuga e ancora una volta l’unico governo che si schiera con Gheddafi che non condanna la feroce e sanguinosa repressione in Libia è naturalmente il governo italiano con questa nullità, con questo vuoto che cammina di Frattini che non avendo ricevuto ordini dal capo, balbetta e intanto il capo ha già detto che lui non telefona a Gheddafi perché ha paura di disturbarlo e in effetti non disturbate il massacratore, questa è la regola della nostra politica estera, questo era anche il titolo de Il Fatto di ieri e noi dovremmo essere orgogliosi di essere italiani avendo una rappresentanza di questo livello? Regolarmente eletta sulla base della porcheria di legge elettorale che abbiamo dalla coalizione che ha raggiunto il maggior numero di voti alle elezioni, mica da un governo golpista, anche se poi sappiamo benissimo con quali condizionamenti questa maggioranza mediatici e non solo, viene eletta, dovremmo essere orgogliosi di essere italiani mentre il Presidente del Consiglio tenta un’altra volta di sfuggire ai suoi processi riformando la giustizia, le intercettazioni, adesso vuole mettere di nuovo in galera i giornalisti, parla di un modello americano dove invece in galera ci vanno i politici e le intercettazioni escono tranquillamente sui giornali come in tutte le democrazie, vuole riformare la Corte Costituzionale perché dice che boccia le leggi che piacciono a lui, il problema è che la Corte Costituzionale ha proprio questo compito, bocciare le leggi incostituzionali e siccome quelle che piacciono a Berlusconi sono tutte regolarmente incostituzionali, è ovvio che la Corte le bocci, ma non lo fa perché ce l’ha con lui, lo fa proprio perché questo è il suo compito, bocciare le leggi incostituzionali, allora lui ha avuto un’idea veramente geniale, ha detto: mettiamo il quorum dei 2/3, se la Corte Costituzionale non raggiunge un voto dei 2/3 o l’unanimità la legge rimane in vigore anche se è incostituzionale.
La ragione è molto semplice, sapete dalle intercettazioni dell’indagine sulla P3 che Berlusconi è riuscito a mettersi in tasca 5 o 6 giudici costituzionali, è evidente che se ne controlla 5 o 6 e devono essere in 10 per dichiarare incostituzionale una sua legge perché in tutto i membri sono 15, se lui ne controlla 6, 10 non saranno mai a bocciare una sua legge, saranno al massimo 9 e quindi le leggi incostituzionali resteranno in vigore, questo è il calcolo matematico che lui ha fatto, il problema è che non ha calcolato una cosa che mettono in rilievo due ex Presidenti della Consulta, Onida e Zagrebelsky i quali dicono: ma guardate che la Corte non è mica un organo politico dove si può mettere la maggioranza semplice, assoluta, 2/3, 4/5, 6/10, 6/9 quello che si vuole, la Corte Costituzionale è un Tribunale, è il Tribunale delle leggi, giudica le leggi, alla fine del “processo” a una legge, deve uscire una sentenza che dichiara o costituzionale o incostituzionale la legge, non ci può essere il pari, non ci può essere la x, non ci può essere il “non so” invece con questa legge noi avremmo che la Corte si esprimerebbe a maggioranza per l’incostituzionalità di una legge, quindi sapremmo che la legge è incostituzionale, ma dato che la maggioranza non è dei 2/3, non potrebbe bocciarla questa legge e quindi avremmo delle leggi incostituzionali che restano in vigore perché la Corte è paralizzata.
Ovviamente non riuscirà mai a fare queste cose, ma il fatto che le concepisca, che le dica e che trovi qualcuno che intorno a lui le avalla è abbastanza per dire che ci vergogniamo di essere italiani, come ci vergogniamo di essere italiani nel leggere sui giornali che ci sono esponenti del centro-sinistra da Violante a Sircana, Sircana ancora parla, a Franco Marini a altri che vogliono dare un salvacondotto a Berlusconi e sono d’accordo per il ritorno all’immunità parlamentare e in una forma molto peggiore di quella che c’era prima del 1993 perché l’immunità parlamentare prima del 1993 non esisteva, esisteva la possibilità per il Parlamento di bloccare quei rarissimi processi nei quali ci sia un fumus persecutionis, che va dimostrato e cioè che non ci siano notizie di reato sul politico, che ci siano invece le prove che il Magistrato che indaga sul politico ce l’ha con lui per motivi politici, in quel caso assolutamente eccezionale si può bloccare il processo, altrimenti l’autorizzazione a procedere va data sempre.
La proposta che fanno invece questi, firmata da uno del Pdl, tale Luigi Compagna e da una del PD, tale Franca Chiaromonte figlia d’arte, dalemiana naturalmente è che il magistrato fa le indagini e al momento di chiedere il rinvio al giudizio, manda le carte al Parlamento e il Parlamento ha 90 giorni di tempo per bloccare il rinvio a giudizio, se lo blocca il processo si farà quando quello si deciderà di uscire dal Parlamento, se invece non lo blocca, il processo si fa subito, ma conosciamo benissimo i comportamenti della maggioranza di centro-destra e abbiamo visto come si comportava in casi analoghi la maggioranza di centro-sinistra, quando c’è un politico da giudicare si mettono regolarmente d’accordo e lo salvano, l’hanno fatto per gli arresti di Previti, di Dell’Utri, di Cito, di Firrarello, di tanti altri per i quali era stato chiesto l’arresto, l’hanno fatto per le intercettazioni e per l’arresto di Cosentino, lo fanno sempre, una mano lava l’altra, figuratevi una legge che dicesse: potete bloccare entro 90 giorni i processi, bloccherebbero tutti i processi ai politici, non c’è piú scritto che lo possono fare soltanto per il fumus persecutionis, c’è scritto che lo puoi fare perché il politico non deve essere disturbato durante l’esercizio delle sue funzioni, quindi con questa scusa, figuratevi, lo facevano già prima di abusare dell’immunità quando era necessario dimostrare il fumus persecutionis e loro lo dichiaravano sempre a prescindere, figuratevi se adesso non dovessero neanche dichiarare il fumus persecutionis che vergogna sarebbe.
Ci sono esponenti del centro-sinistra, ve li ho nominati: Violante, Marini, Sircana, Franca Chiaromonte e altri e chissà chi c’è dietro di loro, che sono disponibili a votare una porcheria del genere, perché è naturale che una porcheria del genere se non ottenesse il quorum dei 2/3, questo sí necessario per le leggi costituzionali, la legge sarebbe poi sottoposta a referendum e pensate che bel referendum, un referendum in cui si chiede ai cittadini “volete immunizzare 950 deputati e senatori qualunque reato abbiano commesso?” pensate come finirebbe, altro che il 93% che abolí il finanziamento ai partiti nel 1993.
Quindi vergogniamoci per questa classe politica che rappresenta l’Italia, altro che festeggiare, vergogniamoci di un Parlamento la cui maggioranza ha appena votato una deliberazione a Camera, 315 voti in cui si dice che Berlusconi telefonò in Questura perché preoccupato da una crisi internazionale nel caso in cui Mubarak avesse saputo che sua nipote era stata trattenuta in Questura perché fermata per un furto, a parte il fatto che non si capisce per quale motivo Mubarak dovrebbe meravigliarsi se in Italia le ragazze che rubano vengono portate in Questura e dove dovrebbero essere portate? Secondo voi dove le portano in Egitto? Il problema è che in Egitto non escono piú, mentre qua telefona il Presidente del Consiglio e se sono amiche sue escono, in secondo luogo per quale motivo Mubarak avrebbe dovuto offendersi del fatto che in Italia si arrestano le ladre, ammesso che quella fosse sua nipote? Il problema è che immaginate se Mubarak avesse saputo che sua nipote fa la prostituta e che presta servizio a Arcore, nella villa di Berlusconi, lí sí che ci sarebbe stato l’incidente diplomatico, visto che poi non è lo zio di Ruby, pensate quando ha saputo che Berlusconi spacciava per vera una notizia falsa e cioè che una prostituta che lui frequentava minorenne e che riempiva d’oro e di regali era la nipote di Mubarak, ma vi farebbe piacere che c’è un Presidente del Consiglio di un altro paese che va raccontando che voi avete una nipote che fa la mignotta?
L’ho detto l’altra sera a Anno Zero, altro che incidente diplomatico, ci avrebbe dovuti bombardare se avesse saputo cosa andava raccontando in giro Berlusconi per sottrarre una ladruncola dalla Questura che poi non si capisce cosa le avrebbero potuto fare in Questura, non era mica una manifestante no global, i manifestanti no global di solito escono con la faccia a forma di termosifone, visto che li sbattono contro i termosifoni, quando sono fortunati, ma non mi risulta che alla Questura di Milano torturino le ragazzine minorenni, sorprese per un furtarello e poi se fosse cosí il Presidente del Consiglio dovrebbe intervenire per evitare violenze se lui pensa che una ragazza minorenne in Questura rischia, per cui lui la deve salvare.

Pio Albergo Trivulzio, 19 anni dopo
Il Parlamento è riuscito a prendere per buono questa bufala alla quale non crede nessuno dei 315 che l’hanno votata, che l’hanno approvata e quindi ci dobbiamo vergognare di essere italiani perché la maggioranza parlamentare che rappresenta, purtroppo, la maggioranza degli italiani, ha votato una cosa del genere e non è successo niente. Tutti difensori della sacralità del Parlamento non sono insorti dicendo: a quale vergogna si sta piegando il Parlamento e poi ci dobbiamo vergognare per la casta trasversale che ancora una volta ha dato grande prova di sé con lo scandalo affittopoli quater, quinquies, non saprei piú neanche numerarlo perché affittopoli 1 fu quella tirata fuori da Il Giornale di Feltri nel 1995 quando si scoprirono politici di destra, di sinistra che affittavano da enti previdenziali case di gran lusso pagandole una miseria, Dantoni, vi ricordate all’epoca era un sindacalista, adesso è un parlamentare del PD che per essere piú vicino agli operai stava in un attico dell’Inpdap da 219 metri quadrati ai Parioli con due vasche idromassaggio Iacuzzi e pagava 1.200.000 lire al mese, ricorderete D’Alema che viveva in un 150 metri quadrati dell’Inpdap a Trastevere, pure lui con un affitto da favola naturalmente, almeno lui ebbe il pudore di lasciare poi quella casa e di comprarsene una a prezzi di mercato, all’epoca era anche reato favorire qualcuno in questo modo, c’era l’abuso d’ufficio non patrimoniale, adesso fu depenalizzato anche perché c’erano delle inchieste su affittopoli dal centro-sinistra e dal centro-destra insieme.
Poi ci fu un’altra piccola affittopoli scoperta da Woodcock quando intercettando in una delle sue indagini si sentí il Presidente, all’epoca della Regione Lazio, Storace che chiamava il capo dello Iacp e gli chiedeva un appartamento in affitto per un’amica di Alleanza Nazionale, una certa Paola e quello dello Iacp gli rispose che per l’alloggio era in elenco e quindi aveva la precedenza un altro che era in lista di attesa da piú tempo, un certo Zambelli che era pure lui un politico, tra l’altro di Forza Italia, all’epoca erano ancora divisi, allora Storace gli disse: di Zambelli non me ne frega un amaro cazzo, adesso vedrete che Storace sarà sicuramente in televisione a pontificare contro la nuova affittopoli della sinistra, poi vedremo se è solo della sinistra, Berlusconi non ha problemi di case, sapete che ogni casa che ha avuto ne è nato un processo o uno scandalo dalla Villa di Arcore pagata un pezzo di pane alla Marchesa Casati Stampa, alla Villa di Macherio dove ci fu uno scandalo perché frodi fiscali etc. sull’acquisto dei terreni circostanti, la Villa Certosa in Sardegna gliel’ha venduta Flavio Carboni quindi tutta brava gente, le case a Antigua, sapete che c’è lo scandalo in piedi sulla Banca Arner, ne abbiamo parlato e non ha problemi dal punto di vista abitativo.
Mastella aveva risolto la cosa con ben 6 alloggi nel centro di Roma a prezzi stracciati per sé, per la moglie, per i figli etc. Espresso scoprí un’altra affittopoli, Marco Lillo su L’espressoCasa nostra” si chiamava quell’inchiesta a puntate di qualche anno fa e c’era di tutto, c’era Gianni Alemanno, 500 mila Euro per acquistare 7 vani ai Parioli dalla Scip, l’ex Inail , Vaccini è attualmente nel centro-destra, all’epoca era nell’Udc attico e superattico alla Balduina, 15 vani, due terrazze acquistati per 875 mila Euro, Cossiga buonanima, lasciamolo perdere perché è morto, Fioroni Partito Popolare 3 vani e mezzo delle Nasarco in Via Tomba di Nerone, sulla Cassia 94 mila Euro, neanche un box auto, Loiero, l’ex governatore della Calabria in zona Flaminia sempre dalla Scip ingresso, doppio salone, tre camere, cucina, 3 bagni, due balconi 189 mila Euro, Franco Marini ex Presidente del Senato PD dalla Scip ancora pure lui ai Parioli 14 vani catastali, 1 milioncino.
Pionati l’ex mezzobusto che ora capitana un partito di cui l’unico deputato è lui, Monteverde vecchio attico e superattico 10 vani con terrazza panoramica sul Trastevere dalla Scip 500 milioni nel 2001; Violante casa Ina lungotevere Flaminio, terzo, quarto e quinto piano, 4 camere, due terrazze 327 mila Euro, Veltroni la moglie da Scip ha comprato 8,5 vani in Piazza Fiume sempre a Roma più posto auto e cantina 377 mila Euro.
Quando l’ho raccontato, avevo raccontato anche del caso delle dimissioni per ragioni di affittopoli di un politico che nel 2005 ha lasciato il Ministero dell’economia perché un giornale l’aveva beccato a abitare in un mega-appartamento di servizio di 600 metri quadrati in pieno centro con la moglie e i figli e pagava 14 mila Euro al mese, ma li accollava questi soldi dell’affitto allo Stato, all’inizio aveva provato a difendersi dicendo: sono povero, sono figlio di un calzolaio, mi sono fatto da solo, ma poi quel giornale ha scoperto che questo tizio nella capitale possedeva 4 appartamenti e in provincia altri 2 e li aveva dati in affitto e il rimborso pubblico si può avere soltanto quando si è in trasferta per ragioni istituzionali, ma non si posseggono case in quella città, se le hai non è che le affitti e poi ti fai pagare una tua casa dallo Stato, quindi andò in televisione, chiese scusa, pianse e poi si dimise sia da Ministro e sia da affittuario, da inquilino.
Questo Ministro naturalmente non è italiano, è francese, si chiamava Herve Geismar ed era Ministro del governo ai tempi del Presidente Chirac ed il giornale che l’aveva smascherato era Il Canard Enchaîné e il Presidente del partito gollista che pubblicamente razziò Geimar si chiamava Nicolas Sarcozy, cosí finiscono gli scandali di affittopoli, non credo ci sia stato un processo per tutto questo, c’è stata semplicemente un’inchiesta giornalistica, i fatti erano veri e il signore se ne è andato dalla casa e dal governo.
Adesso abbiamo la nuova affittopoli che riguarda il Pio Albergo Trivulzio, l’ospizio per anziani che i milanesi chiamano la Baggina di cui era il patron Mario Chiesa, socialista che poi fu arrestato nel 1992 perché prendeva le mazzette per ogni fornitura e per ogni appalto, qui mazzette non ce ne sono, forse perché la nuova corruzione è piú fluida, liquida, come si fa a controllare o a ricompensare o a condizionare? Si regala un affitto di favore, oppure si vende sottocosto un appartamento, i privilegi concessi a tizio, caio e sempronio diventano un modo per controllare e infatti chi ci sono in quegli appartamenti affittati a poco? Giornalisti, politici, amministratori e poi ci sono amici degli amici e quindi gente dello spettacolo, gente dello sport, della finanza, della moda, perché? Perché una mano lava l’altra, non so se ci sia un reato, soprattutto dopo che l’abuso d’ufficio non patrimoniale è stato depenalizzato e per quello patrimoniale si richiedono prove talmente enormi che è impossibile da dimostrare, so che c’è un caso di malcostume, i giornali del centro-destra dicono: eh la solita sinistra, in realtà qui di esponenti politici di sinistra non ce ne è neanche mezzo, c’è però una giornalista di Repubblica che è la compagna di Giuliano Pisapia l’Avvocato di Rifondazione Comunista che ha vinto le primarie e quindi è il candidato del centro-sinistra per diventare Sindaco di Milano e dato che il Pio Albergo Trivulzio fa capo al Comune di Milano, è sembrato curioso che la sua compagna sia ancora residente, anche se dice di avere disdetto il contratto qualche tempo fa, nell’alloggio di un ente che se Pisapia vince le elezioni, sarà amministrato da lui, si chiama conflitto di interessi se si può ancora usare questa parola.

Pisapia e l’appartamento della Baggina
Per il resto, poi ci arriviamo e chiudiamo su Pisapia, da chi è amministrato il Pio Albergo Trivulzio? E’ amministrato dal centro-destra, il Presidente è Emilio Trabucchi, è amico intimo della Moratti, al Pio Albergo Trivulzio è impiegato Vincenzo Giudice già Presidente della municipalizzata Zingar che è fallita nel 2009 con un crac da milioni di Euro, infatti l’hanno messo al Trivulzio proprio per dargli un’altra chance, Consigliere comunale del Pdl.
Nel Cda c’è una certa Francesca Zanconato che è Vicepresidente ed è anche la moglie di Paolo Scaroni, nominato da Berlusconi e conservato dal centro-sinistra Presidente e poi amministratore dell’Eni e anche consigliere delle assicurazioni Generali e poi ci sono i riciclati come Vito Corrao condannato in primo e secondo grado per avere pilotato appalti pubblici negli anni 90, fino a 20 giorni fa era il direttore sanitario del Pio Albergo Trivulzio.
Chi ha avuto appartamenti? Quasi esclusivamente gente del centro-destra per esempio Antonio Mobilia Direttore generale dell’ospedale San Carlo, molto vicino alla famiglia La Russa, poi c’è una lunga lista: politologi, parlamentari come Piero Testoni che dice di avere preso l’appartamento quando era giornalista, 80 metri quadrati in Via Santa Marta per 8.000 Euro all’anno di canone, Daniele Cordero di Montezemolo, fratello di Luca Piazza Mirabello 43 metri quadrati 9000 Euro l’anno, Guida Manca Presidente di Metro Web, Claudia Peroni giornalista Mediaset e per par condicio una giornalista RAI Micaela Palmieri, poi c’è il nipote di Pillitteri, l’ex Sindaco di Milano, dirigente del Pdl Bonocore, il Direttore generale della Juve Giuseppe Marotta ma anche il Dirigente del Milan, per condicio, Braida, Carla Fracci, uno dei fondatori e tesorieri di Forza Italia, Domenico Lo Iucco, vari giornalisti, editor, oggi è venuto fuori un contratto piuttosto vantaggioso stipulato dal fidanzato della figlia di Dell’Utri, ma lei dice che naturalmente suo padre non sarebbe mai intervenuto, figurarsi una persona cosí corretta come Dell’Utri che interviene per una cosa del genere, l’Assessore regionale alla Casa Zambetti, lui ha comprato dal Pio Albergo Trivulzio e ha pagato 110 metri quadrati in Corso Sempione per la bellezza di 533 mila Euro, tutti prezzi di mercato, no? Pisapia ha detto: ma la mia compagna, la giornalista di Repubblica, Cinzia Sasso abita in quell’appartamento del Pio Albergo Trivulzio da prima di mettersi con me, tant’è che lo occupava quell’appartamento già nel 1992 quando scoppiò lo scandalo di Mario Chiesa e loro si conobbero dopo, premetto che Pisapia come anche Cinzia Sasso è una persona onestissima, correttissima, non condivido quasi nulla delle sue idee politiche, ma so benissimo che è una persona onesta, corretta e capace, il problema però qual è? Il problema è che se sai che la tua compagna che vive non insieme a te, abita in un appartamento del Pio Albergo Trivulzio con un canone piuttosto sottodimensionato e che quell’appartamento l’ha avuto per intercessione di Pillitteri, Sindaco di Milano pregiudicato per tangentopoli, coinvolto proprio nello scandalo Pio Albergo Trivulzio e tu non è che ti affacci alla politica adesso, Pisapia è stato parlamentare, Presidente della Commissione giustizia ai tempi del centro-sinistra, di Rifondazione, vorrai parlare con la tua fidanzata, compagna del fatto che forse non è igienico che continui a abitare lí, visto che, immagino, non si muoia di fame in una coppia dove lui fa l’Avvocato affermatissimo il parlamentare e lei fa la giornalista inviata di un grande giornale come Repubblica, forse ci sono i mezzi per cambiare casa, il fatto di dire: ci siamo posti il problema quando mi sono candidato a Sindaco di Milano, è stata una leggerezza che avrebbe dovuto andarsene prima ma la nuova casa è ancora in costruzione… somiglia un po’ a un rincorrere trafelato le notizie, tanto piú dopo che si è detto che la macchina del fango si era messa in atto contro la candidatura di Pisapia, non c’era nessuna macchina del fango, c’erano i giornali che avevano dato l’elenco, peraltro consegnato in Consiglio Comunale dal Pat dopo mesi di insistenza da parte di alcuni che lo chiedevano, i nomi che sono saltati fuori sono i nomi che sono saltati fuori, non c’è nessuna fabbrica del fango, bastava essere un po’ piú accorti, evidentemente per fare politica si vuole anche accortezza, prudenza, non basta l’onestà personale.
Questo ritardo di anni nel non sciogliere quell’imbarazzante situazione, adesso naturalmente costerà caro a Pisapia e costerà caro a tutto il centro-sinistra e alla fine magari potrebbe addirittura avvantaggiare quel centro-destra che è invece infognato fino al collo, visto che il Presidente del Pat è del Pdl e che quasi tutti i beneficiari di questi alloggi con affitti regalati o quasi, sono di aree del centro-destra, ma a questo serve il conflitto di interessi e il monopolio dell’informazione, a prendere la pulce e a trasformarla in elefante, a prendere l’elefante e a trasformarlo in pulce, il problema è che noi dovremmo avere, un giorno, un centro-sinistra e un centro-destra senza pulci, in modo che nessuno possa trasformarle in elefanti.
Credo che l’unico modo per festeggiare con orgoglio i 150 sia quello di ricordare chi ha fatto l’Unità d’Italia, non permettendo ai signori che stanno infangando le istituzioni oggi, di pronunciarne neanche il nome, qualche mese fa Massimo Gramellini che come me è un cultore di Cavour, forse perché siamo entrambi torinesi, ha scritto queste 3 righe con cui vi lascio “dall’archivio di Cavour è spuntata una lettera all’alleato urbano Rattazzi in cui tra il serio e il faceto il Conte denuncia il suo imbarazzo per avere ricevuto in dono una trota pescata in acque demaniali e quindi di proprietà pubblica – pensate a cosa andavano a pensare – va detto che gli scrupoli di quel grand’uomo, Cavour, abbracciavano pesci anche assai piú grossi, quando il banchiere Rothschild gli propose una speculazione finanziaria sui titoli di certe ferrovie, Cavour lo ringraziò come amico, ma lo diffidò come Presidente del Consiglio dal fargli proposte che contenessero un cosí lampante conflitto di interessi”.

Quando avremo di nuovo dei politici cosí o quasi cosí, potremo dire di essere orgogliosi di essere italiani e festeggiare anche magari con qualche anno o decennio di ritardo i 150 anni o magari chi lo sa, i 200, passate parola e non perdetevi venerdì insieme a Il Fatto quotidiano il nuovo inserto culturale “Saturno” diretto da Riccardo Chiaberge, buona settimana.


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