2S
Tra falso storico e campanilismo deteriore

Ancora sulla "Nazione" cilentana

La nazione che non c’è
giovedì 16 dicembre 2010 di duesicilie
Il presidente della "Nazionale" cilentana invia una lettera all’NF-Board ed al presidente della Nazionale di Calcio Due Sicilie dove reinterpreta a proprio uso e consumo la storia dell’Italia meridionale, il sig. Inverso ci comunica che la Magna Graecia era in pratica limitata al solo Cilento e che comunque solo il Cilento ne è l’erede di fatto (con buona pace di Napoli, Taranto, Sibari, Siracusa, etc.), che ci sono - oggi - minoranze greche in quel territorio (nel messaggio inviato all’NF-Board e da noi pubblicato precedentemente: (Scoperte "forti minoranze greche" in Cilento! - vedi anche le note 1 e 2 in fondo a questo articolo), cosa alla quale ovviamente non dà risposta, e che, udite, udite, anche la dieta mediterranea è stata inventata in Cilento (chissà nelle zone limitrofe che cosa mangiano). Un esempio di becero campanilismo e disinformazione che sono il risultato di 150 anni di propaganda e falsità.

COMUNICATO

(Inviato in francese ed italiano alla NF-Board, si riporta il solo testo italiano):

Alla cortese attenzione di
JL Kit - NF-Board Tribune
Antonio Inverso

e p.c.: VIVAWorldCup,
J.P. Iermoli, Padania Calcio, etc.

Due Sicilie, 16 dicembre 2010

Gentili Signori,

In relazione alla comunicazione del Sig. Inverso si vorrebbero fare alcune precisazioni:

1. Non è in questione la storia della Magna Grecia, storia peraltro che ha interessato non solo il Cilento, ma tutte le zone costiere dell’Italia meridionale continentale e della Sicilia, non si tratta quindi di un fenomeno che distingue, in alcun modo, storicamente, il Cilento dal resto dell’Italia meridionale.

2. La critica si riferiva nella fattispecie all’affermazione - falsa - della presenza di minoranze greche - oggi - in Cilento, tali minoranze non esistono (le uniche minoranze greche in Italia sono presenti in Salento ed nella provincia di Reggio Calabria, si precisa inoltre che tali minoranze, comunque e ovviamente, non caratterizzano quelle aree come aree di civilizzazione greca, trattandosi, per l’appunto, di minoranze numericamente molto esigue). Che non esistano minoranze greche in Cilento non è - ovviamente - una nostra "opinione" ma un "fatto" ben noto, e che infatti il sig. Inverso non ha potuto smentire nel messaggio che ci ha cortesemente inviato.

3. È noto da studi genetici che tutta l’Italia meridionale presenta nella sua popolazione "marcatori" che rivelano questa antica presenza greca, caratteristica che non è affatto quindi limitata al Cilento.

4. L’altro riferimento storico riportato si riferisce ad un evento molto recente (del 1857, Carlo Pisacane, fuoriuscito napoletano, non cilentano) e omette di dire che le popolazioni locali insorsero contro questo tentativo di rivolta schierandosi con le forze regolari dell’epoca, cioè a difesa del Regno delle Due Sicilie che, evidentemente, era considerato il loro legittimo Stato e la loro legittima nazionalità.

5. Il Cilento non ha alcun titolo per rappresentare esclusivamente la Magna Grecia, costituendone territorialmente solo una parte limitata e non particolarmente rappresentativa (i centri magnogreci piú importanti, Napoli, Siracusa, Taranto, Sibari, solo per citarne alcuni, sono tutti al di fuori del territorio cilentano). Inoltre non è vero che sia solo la Magna Grecia ad aver avuto influenza in area cilentana, è risaputo che le popolazioni dell’interno (osche, popolazioni rappresentate in tutto il meridione continentale) combatterono strenuamente contro le colonie magnogreche, tant’è che è noto che la stessa colonia greca di Paestum passò di mano svariate volte tra coloni greci e popolazioni osche dell’interno). Anche da questo punto di vista la storia cilentana non si differenzia da quella delle altre regioni meridionali dove tale contrapposizione tra popoli dell’interno (quasi tutti di lingua osca) e coloni greci fu comune. Peraltro, storicamente il Cilento fa parte della Lucania storica (ed i lucani erano popolazione di lingua osca).

6. Linguisticamente il Cilento non ha alcuna caratteristica peculiare che la differenzia dalle zone limitrofe, anzi, secondo i linguisti presenta caratteristiche di transizione tra l’area linguistica napoletana (area linguistica meridionale) e quella siciliana (area linguistica meridionale estrema), e tali caratteristiche, peraltro, interessano solo alcune aree del Cilento e neanche tutto il territorio cilentano. Simili aree di transizione si ritrovano peraltro anche in area lucana (attuale).

7. Ovviamente che la "dieta mediterranea" abbia avuto origine in Cilento è un’affermazione che lascia il tempo che trova, nelle regioni limitrofe le tradizioni culinarie sono esattamente le stesse. Che lo scienziato americano Ancel Keys l’abbia "scoperta" durante un suo soggiorno in Cilento non indica certo che fosse peculiare solo di quel territorio (e di fatto, non lo è).

8. Le Due Sicilie rappresentano i popoli napoletano e siciliano, intendendo con questo nome ovviamente i popoli dell’Italia meridionale continentale e quelli dell’isola di Sicilia (ai quali vanno aggiunti, linguisticamente le popolazioni del Salento e della Calabria meridionale). Questi territori hanno costituito di fatto un territorio unitario per molti secoli sin dall’unificazione effettuata da Federico II. È vero che successivamente ci sono stati periodi di suddivisione tra le parti napoletana e siciliana (dovute peraltro a questioni dinastiche e dominazioni straniere) il territorio però è stato sempre considerato un tutt’uno.
Non è vero che il Regno delle Due Sicilie è nato nel 1816 e scomparso nel 1860 - ancora una volta si rappresenta la storia in maniera imprecisa - l’unificazione delle Due Sicilie (cioè l’unificazione del Regno di Sicilia e quello di Napoli) avvenne per decreto di Alfonso I, nel 1442, che si definí rex Utriusque Siciliae (re di entrambe le Sicilie, oppure di ambedue le Sicilie), il re ufficializzò la denominazione in uso presso le corti di Napoli e Palermo secondo cui i territori dell’antico Regno di Sicilia svevo-normanno, che dalla conquista di Carlo I di Napoli erano passati sotto la corona angioina, erano definiti Regno di Sicilia al di qua del faro (Regno di Napoli), o Sicilia citeriore, mentre quelli divenuti possesso aragonese (Regno di Trinacria), Sicilia al di là del faro. Il riferimento geografico in base al quale i domini erano definiti nella cartografia e nel gergo politico citeriori (al di qua) o ulteriori (al di là) era lo Stretto di Messina, e l’omonimo faro.
Si tratta di una denominazione molto antica, quindi, e che fa esplicito riferimento alla Sicilia ed al Sud continentale (allora definito Regno di Napoli, o territori napoletani). Si tratta di fatto di uno dei piú antichi Stati europei.

In conclusione non esiste una "nazione cilentana" e questa non è una nostra "opinione" ma un fatto acclarato, mentre esiste da secoli una nazione ed uno Stato con il nome Due Sicilie.

Non sappiamo quali interessi spingano il sig. Inverso a voler presentare una visione falsata della storia, e l’NF-Board ad accettare superficialmente tali "favole", a rischio di minare la propria credibilità oltre quella delle associazioni che ne fanno parte, non si tratta di una questione personale, ovviamente, ma di una questione di serietà e soprattutto credibilità, è noto che in Italia meridionale esistono due popoli, quello napoletano e quello siciliano, storicamente uniti nella denominazione Due Sicilie, altre suddivisioni non hanno carattere di "Nazione" ma solo di ripartizione amministrativa o territoriale, similmente a quello che avviene in altre Nazioni di lunga storia. Tali polemiche di tipo puramente campanilistico sono deleterie e servono solo a fare confusione e mascherare la realtà.

Si invita quindi l’NF-Board a verificare con attenzione le pretese "nazionalitarie" di territori che "nazione" non sono, né sono mai stati. Diverso ovviamente sarebbe il discorso se delle vere minoranza linguistiche, presenti in Italia meridionale, chiedessero lo status di associazione all’NF-Board, si pensa alle vere minoranze greche (la cosiddetta Grecía, per esempio e che non è il Salento nel suo insieme) o l’Arbería (popolazioni albanesi storicamente insediate in Italia meridionale dal 1450) che avrebbero senz’altro i titoli per richiedere tale affiliazione.

Carmine COLACINO
Addetto Stampa
ASD Nazionale Regno delle Due Sicilie

Il messaggio del Sig. Inverso:

Spett.le presidente REGNO 2 SICILIE
e spett.le JL KIT

in risposta alla nota su Bollettino della nf Board rispondo.
La nf Board rappresenta anche e soprattutto i popoli senza nazione e il Cilento rappresenta un popolo senza nazione sparso in un territorio vastissimo da Sapri a Paestum (circa 130 km). Il Cilento ha da sempre storia (moti cilentani con Carlo Pisacane e la famosa Spigolatrice di Sapri), Tradizioni (la Dieta Mediterranea è nata qui), Cultura (è stata Colonia della Magna Graecia e i famosi templi greci di Paestum ne sono una prova), (la scuola filosofica greca di Elea antica era di Ascea cittadina nel cuore del Cilento), lingua propria (dialetto cilentano con molti termini derivanti proprio dall’antico greco) e ora anche una bandiera e un inno (Cilento Terra Mia del dottor De Vita).
Ora citazioni da wikipedia sulle colonie della magna grecia tra cui ovviamente il Cilento:

"Per i discendenti delle genti greche stabilitesi nella Penisola italiana, questo fu il periodo in cui fu raggiunta la massima ricchezza economica, a cui s’aggiunse lo splendore in campo culturale ed artistico, avendo seguito l’evoluzione della Civiltà Greca, in letteratura, filosofia e arte, con punto di sviluppo spesso superiori alla stessa madrepatria.
Come conseguenza di questa realtà di grande splendore, le zone colonizzate nella penisola italiana, ci sono state tramandate col nome di Magna Grecia (Megàle Hellàs): un nome che volle testimoniare l’orgoglio per aver dato vita, lontano dalla Grecia, ad una comunità di Greci che aveva raggiunto cosí alti livelli in campo sociale, culturale ed economico, da poter essere considerata, in confronto, piú grande della stessa madrepatria.
"


L’influenza greca nelle nostre zone si evince tuttora.
Alla nf Board abbiamo chiesto l’affiliazione come Cilento non come Magna Grecia perché il Cilento esiste tutt’oggi in tutto anche nello sport ove squadre di calcio e altri sport hanno il nome Cilento, Nuovo Cilento etc., non abbiamo chiesto l’affiliazione come Magna graecia perché essa non esiste piú , è solo storia.

Vorrei ora sapere però lei che popolo rappresenta visto che purtroppo anche il Regno Delle Due Sicilie nato nel 1816 e scomparso nel 1861 non esiste piú, e anche questo è solo storia o non è d’accordo?

Il nostro Cilento fa parte oggi della Campania non certo del Regno delle Due Sicilie.
Cordiali saluti
Antonio Inverso

Nota 1: Le minoranze greche del Cilento secondo Inverso:

Bulletin Mensuel du N.F.-Board & de la Scène "Non-FIFA" n°4, Oct. 2010/ version FR, p.2/5

Nota 2: Il messaggio di Guglielmo Di Grezia all’NF-B Tribune Bulletin N° 5 dove viene indicato il "dato di fatto" che "non esistono minoranza greche in Cilento":

"Chers amis, je dois vous informer qu’il n’existe pas d’enclave Grecque dans le Cilento (qui fait partie de la Lucania, dans la Région Campania). Il n’existe pas non plus de Population Grecque, et cet escamotage porte atteinte au Royaume des 2 Siciles."
Guglielmo Di Grezia
Président FA R.2 Siciles

Nella loro risposta l’NF-Board, al di là di qualsiasi elementare logica, parla di necessità di "tolleranza" rispetto ad "opinioni" diverse, opinioni che a loro dire confermerebbero la presenza di minoranze greche in Cilento... strano, perché verificare l’esistenza di una minoranza è qualcosa che dipende da un fatto verificabile, non da un’opinione...

Réponse nfb Tribune : "Cher ami, au NFB, chacun doit apprendre la tolérance et votre opinion ne fait pas l’unanimité... à ce qu’il semble". JL Kit


Nota 3: Si riportano le sole versioni francesi del bollettino NF-Board perché la versione inglese è prodotta con un traduttore on-line ed è generalmente poco comprensibile, in ogni caso non affidabile.


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