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Pino Aprile a Potenza
Dopo l’introduzione di Guarente, la parola ? passata a Pino Aprile che, rivolgendosi ai giovani, ha illustrato diversi aspetti della storia del sud, ribadendo che non si tratta di eventi avvenuti 150 anni ed ormai del passato, ma piuttosto di eventi ancora in corso, rilevanti per tutti noi, oggi. L’intervento di Aprile purtroppo ? stato interrotto sul pi? bello tra le proteste di parte del pubblico. Lo Pomo ha poi messo in evidenza, oltre ad alcuni aspetti storici, le responsabilit? della classe dirigente meridionale. Ottavio ha invece presentato il problema meridionale come problema religioso, di sopraffazione e censura della chiesa cattolica. Questo ha aperto la discussione e a difesa del risorgimento (o meglio della vulgata risorgimentale) e della classe politica meridionale ? intervenuto un rappresentante della regione. Diversi spunti interessanti sono stati introdotti successivamente da Pino Aprile che ha messo in evidenza i limiti della classe dirigente meridionale funzionale agli interessi del nord, e quindi di fatto con un limitato potere decisionale a livello nazionale (cosa, ha aggiunto caratteristica dei territori colonizzati), interessante l’esempio delle autostrade, il piano IRI degli anni ’60 del secolo scorso non ne prevedeva al sud, fu l’impegno personale di Giacomo Mancini (socialista e ministro dei lavori pubblici all’epoca, calabrese) ad imporre un’autostrada al sud (la Salerno-Reggio Calabria). Questo per? gli cost? la carriera politica (divenne poi sindaco di Cosenza). Con questo Aprile vuole indicare una possibile strada di riscatto per i politici meridionali con la speranza che casi isolati diventino la norma riuscendo cos? a spezzare il sistema di potere favorevole al nord e vigente ormai da 150 anni.
Aprile ha anche evidenziato la subalternit? del sud riferendosi a varie esternazioni leghiste, "napoletani ratti di fogna", "Napoli e Caserta cancro del sud", e cos? via, stigmatizzando la passivit? con la quale tali insulti sono stati accettati dai politici meridionali (purtroppo una parte del pubblico, confermando che la subalternit? ? profondamente incardinata nella psiche di alcuni meridionali, hanno inopinatamente risposto "? vero" quando Aprile ha parlato di "Napoli e Caserta cancro del sud"...)
A questo si ? aggiunto un infelice commento di un rappresentante dell’MPA che ha insistito sulla non affidabilit? degli imprenditori meridionali, critica piuttosto fuori bersaglio considerando che al sud senz’altro ? la politica, e non l’imprenditoria, ad avere notoriamente comportamenti scorretti...
Complessivamente ? stata criticata la classe politica del mezzogiorno nel suo insieme, anche se non si capisce perch? l’MPA dovrebbe tirarsene fuori, essendo parte integrante di tale classe, e non da ora.
Da dimenticare l’intervento del rappresentante di Cristianit? che ci ha ammannito la solita favola della conquista del sud come una lotta contro il cattolicesimo con la ormai nota volont? di equiparare scorrettamente la colonizzazione del sud ad una guerra di religione.
Complessivamente una serata interessante e stimolante che ha visto una numerosa partecipazione di pubblico e una nutrita presenza giovanile.
Mauro Guarente, Segretario Regionale dei Giovani MPA, ci informa che la persona che ha fatto le considerazioni sugli imprenditori meridionali riportate nell’articolo non ? un tesserato MPA, si tratta invece di Donato Ramunno, tesserato PDL. Guarente ci informa anche che il presidente dell’Associazione MGL (di cui lo stesso Guarente ? peraltro segretario e socio fondatore) ? tesserato PDL. Guarente contesta inoltre la nostra nota sull’MPA come "parte integrante... e non da ora" della classe politica del Mezzogiorno, ma non ci ha fornito elementi per smentire tale affermazione.
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