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L'Internazionale n.140, 26.07.1996©

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L’Italia sulla stampa internazionale

THE ECONOMIST: IL MEZZOGIORNO COME LA FLORIDA?

Santa Teresa di Gallura. “Prima che la coalizione dell’Ulivo vincesse le elezioni politiche italiane, tre mesi fa, Romano Prodi lanciò un’idea ardita e bizzarra. Il Sud dell’Italia, disse, potrebbe diventare la ‘Florida d’Europa’. Poi ha espresso di nuovo grandi speranze per l’area, ma con una sterzata geografica. ‘Il Sud deve prendere l’esempio dall’Andalusia’, ha dichiarato, citando una cifra cosí alta per il numero di persone che potrebbero ‘abbeverarsi’ nelle regioni meridionali italiane da far impallidire qualsiasi costa spagnola: ‘Il Sud deve essere il quartiere d’inverno per 400 milioni di anziani dell’Europa del Nord’. Il vice di Prodi, Walter Veltroni, il piú alla moda tra gli ex comunisti italiani, dà al sogno un tocco ancora piú cosmopolita. Il Sud Italia, ha proclamato, con faccia apparentemente seria, potrebbe diventare un’altra California.
Queste ambizioni possono essere prese sul serio?
Il problema del Sud - cioè come affrontare la sua arretratezza - è probabilmente la questione italiana piú difficile. Il Mezzogiorno, cosí come viene chiamato, è all’ultimo posto secondo quasi tutti gli standard di qualità della vita. Se il Pil medio della Lombardia è il 131 per cento di quello dell’Unione europea, quello della Calabria è il 60 per cento. Delle cinquanta città piú ricche d’Italia nessuna è al Sud, ma al Sud si trovano tutte le cinquanta piú povere (...).
Tutti i governi dalla fine della guerra hanno promesso di provare a rimettere in sesto il Sud. (...) Il Mezzogiorno è innegabilmente bello. Il clima, il paesaggio e il cibo sono deliziosi, molta della sua gente è squisita. Ma un gran numero di ostacoli fa sembrare il sogno di Prodi e Veltroni un po’ improbabile, quanto meno nell’immediato futuro. Il crimine al Sud prospera, per non parlare della mafia. Il traffico a Napoli e a Palermo varia tra il caotico e il demenziale. Molti ospedali sono da Terzo mondo. A parte gli aeroporti e la marina, i trasporti sono primitivi. Il treno dal capoluogo della Sardegna, Cagliari, per la seconda città dell’isola, Sassari, impiega sei ore per fare 220 chilometri. (...) Mentre Prodi e Veltroni sognano orde di turisti, dall’anno scorso il loro numero è già sceso di un settimo” (The Economist).


© L'Internazionale 1996
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