L’importanza dell’esempio
Se malauguratamente Pino Aprile non dovesse accettare la proposta di scendere in campo, formalizzata da Marco Esposito, credo che non ci sarà altra cosa da fare che darsi a qualche hobby, anche se, probabilmente, per alcuni soggetti il meridionalismo è già un hobby… hobby che di tanto in tanto fa pure guadagnare qualcosa… anche se forse non in credibilità (vi immaginate di vestirvi in modo bizzarro e stravagante, per poi gridare "viva ’o re" in piena piazza del paese… quanto meno sareste etichettati come lo scemo del paese… e se fate quello non è detto che non lo siate per davvero).
Ma torniamo a noi. Il dilemma - per chi è chiamato alle armi - è di non fare una magra figura... non credo il problema sia la paura di eventuali ritorsioni… per quello già si è procurato - con i suoi libri - abbastanza inimicizie. Che poi sia un uomo di coraggio lo dimostra il fatto che a dispetto della brillante carriera che aveva davanti, ha preferito la denuncia sociale e la lotta d’opinione, infischiandosene delle conseguenze e, conoscendo l’ambiente italiano, non saranno state poche le minacce velate ed esplicite e soprattutto le ritorsioni ventilate e poi effettuate. Ma da un uomo come lui ci si aspetta un esempio forte, deciso e di ammonimento per tutti.
A proposito di esempi, nell’ottobre del 1956, precisamente il 23, inizia la rivolta d’Ungheria. Il 27 dello stesso mese l’Unione Sovietica, invade Budapest con i suoi carri armati, sparando sulle folle inermi e fucilando i capi della rivolta (si trattava in realtà di un governo democraticamente eletto). L’allora delegato del partito comunista di Caserta, il trentunenne Giorgio Napoletano, nell’esprimere tutta la sua soddisfazione per l’appoggio del PCI all’invasione in Ungheria dell’Armata Rossa, per il bene del proletariato internazionale, cosí come aveva voluto l’allora segretario del partito, Togliatti (detto il migliore… figuriamoci gli altri), colse l’occasione per polemizzare aspramente sia con Giolitti - che poco dopo uscí dal partito - che con Di Vittorio, arrivando ad affermare che l’azione armata era servita a mantenere la pace nel mondo…
non mi dilungo oltre per non cadere nel vilipendio.
Giuseppe Di Vittorio - allora segretario della Cgil - si oppose aspramente all’invasione dell’Ungheria aprendo uno scontro all’interno dello stesso PCI e nel parlamento. Di Vittorio sapeva bene a cosa andava incontro, ma anche lui non ci pensò due volte, perché sapeva da che parte stava la giustizia e la verità. Giuseppe venne isolato, vilipeso e schernito dai compagni (Napolitano compreso), tanto che di lí a poco, il 3 ottobre del 1957, morí in quel di Lecco, allora provincia di Como.
Qualcuno obietterà che Napolitano però è ancora vivo e vegeto e non se la passa poi cosí male, ma io gli rispondo che non sarà mai ricordato dalle generazioni future come lo è Giuseppe Di Vittorio e - se mai si parlerà di lui in futuro - sarà per ricordarlo come colui che ha affossato il futuro degli italiani e che ha contribuito alla rovina dei giovani per favorire gli interessi della finanza e delle banche. Davanti a Peppino Di Vittorio, i piú si tolgono il cappello, chi lo farà con Napolitano? Peppino è stato un esempio per tutti noi e per le generazioni future... e guarda caso, anche questa storia non la si studia a scuola... sarà un caso? Non credo.
Ora c’è da passare dalle parole ai fatti... speriamo che vada tutto per il verso giusto.
Guglielmo Di Grezia
Guglielmo Di Grezia
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L’importanza dell’esempio26 luglio 2012, di Gianfranco LILLO
E’ veramente sorprendente come la gente cambi opinione repentinamente su certi personaggi.
L’autore dell’articolo è arrivato solo ora a definire Grigio Napolitano. … Sì, lo stesso Napolitano che fino al 1943 operava nel GUF napoletano (Gruppo Universitario Fascista), vestiva la camicia nera, cantava “giovinezza”, faceva il saluto romano e gridava “viva il DUCE” ; lo stesso Napolitano che, appena nominato ministro degli interni, non seppe fare meglio che far caricare i disoccupati di Napoli dalla CELERE …Napolitano, classico esempio di “pura italianità”, individuo losco buono per ogni stagione e per ogni colore… dal nero al rosso, dal fascismo al comunismo, fino all’alleanza politica e sostegno pieno alle strategie e ai membri del BILDERBRG .Un Napolitano capace di tutto, anche di fare la “cresta” sul biglietto aereo che lo portava da Roma a Strasburgo quando era parlamentare europeo : pagava il biglietto aereo 90,00 EURO e se ne faceva rimborsare 800,00 , cosa che fu oggetto di discussione della stampa tedesca .
C’è un bel filmato della TV tedesca che filma Napolitano mentre cerca di dileguarsi, davanti alle telecamere, e nega, con arroganza, di dare spiegazioni circa la “cresta” fatta sul biglietto aereo puntualmente pagato dagli italiani…la meschinità non ha confini e limiti!Eppure, se non ricordo male, qualche anno fa, l’autore dell’articolo lodava Napolitano e il suo passato politico…mi sbaglio?
Per quanto riguarda Di Vittorio, fu solo uno strumento nelle mani di scaltri e furbi gerarchi comunistoidi (tipo Napolitano, comunista solo quando dormiva) che lo usarono . In realtà, Di Vittorio era uno sprovveduto, era un capopopolo che godeva della fiducia di un esercito di gente che non sapeva né leggere e né scrivere e per questo tenuto in considerazione dai “BORGHESI” (che nel frattempo si erano impadroniti del PCI dopo essersi sbafati nel PNF), figuriamoci se la gente che seguiva Di Vittorio avesse realmente la capacità di valutare le ermetiche strategie politiche e i contenuti delle azioni intraprese dalla direzione del partito (PCI) o della CGIL. …Di Vittorio? …un ”cafone” nelle mani di Togliatti e di soggetti ambigui, marci, ipocriti, opportunisti e voltagabbana come GIORGIO NAPOLITANO ; un Masaniello stupido, un burattino manovrato da menti perverse come quella di Napolitano .
Quando gli USA avviarono il “piano Marshall”, finalizzato a bloccare la penetrazione dell’occidente da parte dell’URSS, in Italia la classe dirigente si chiese : facciamo meglio a portare le industrie al Sud o i meridionali nelle industrie del Nord?
Si puntò sulla seconda ipotesi, con il beneplacito di Di Vittorio (sindacalista, CAPO della CGIL) , compromettendo il futuro di milioni di meridionali che non videro un centesimo dei dollari americani arrivati in Italia e, grazie a quella scelta, ancora oggi emigrano…questo era e tanto valeva “l’eroe” proletario DI VITTORIO che non è morto a CERIGNOLA (FG) , ma in PADANIA!
Lo stesso “eroe del proletariato”, non si oppose alla deportazione dei meridionali nelle miniere belghe: per ogni minatore meridionale che andava a morire nelle miniere belghe (lavoro rifiutato da spagnoli e polacchi), veniva riconosciuto allo Stato italiano un certo quantitativo di carbone ceduto a prezzo politico, per fare cosa? …Per far ripartire le INDUSTRIE DEL NORD…col sangue dei cafoni meridionali, venduti come schiavi da De Gasperi e Di Vittorio, per ingrassare la PADANIA .Tutti individui che rappresentano la zavorra e la vergogna della storia e della politica del Sud, al pari di Salvemini, Fortunato ecc., retorici e logorroici buoni solo a produrre fiumi di parole truffaldine che tanto mi ricordano il “NERONE” di PETROLINI .
…E se la storia è ciclica, tutto si ripresenta con puntualità - cambiamo solo gli attori ma il copione è lo stesso- oggi è il tempo di Pino Aprile e del PdS che, nelle massime aspirazioni hanno solo l’obiettivo di un “posto” nel parlamento TRICOLORE …sono cose “tagliane”, nessuno si scandalizzi!
All’autore dell’articolo invio questo elenco perché prenda coscienza che non ci fu mai più grande verità di quella che Giuseppe Tomasi di Lampedusa riportò nel suo “Il Gattopardo” “…BISOGNA CAMBIARE TUTTO PERCHE’ TUTTO RIMANGA UGUALE” .
Buona lettura .Fra i nomi più illustri dei voltagabbana “tagliani” che dopo aver indossato la CAMICIA NERA, GRIDATO VIVA IL DUCE, PARTECIPATO A PARATE MILITARI, CON RELATIVO E SOLENNE SALUTO ROMANO, GESTIRONO E GESTISCONO L’ATTUALE STATO, possiamo annoverare :
1) ALDO MORO, ISCRITTO AL GUF DI BARI ( GRUPPO UNIVERSITARIO FASCIATA) – 1938, PARTECIPA AL CONVEGNO NAZIONALE DEL P.N.F. (PARTITO NAZIONALE FASCISTA) DI PALERMO, QUALE DELEGATO DI BARI, INTERVENENDO SULLA “PUREZZA DELLA RAZZA";
2) PIETRO NENNI, SOCIALISTA, FU FONDATORE DEL FSCIO DI BOLOGNA INSIEME A LEANDRO ARPINATI (SQUADRISTA) ;
3) EUGENIO SCALFARI (FONDATORE DI REPUBBLICA) NEL 1942 SCRIVEVA SU “ROMA FASCISTA” : “…IL NOSTRO NAZIONALISMO (FASCISMO) E’ LA GUERRA-RIVOLUZIONE” – SEMPRE IL 1942, PRECISAMENTE IL 24 SETTEMBRE, IL SETTIMANALE “ROMA FASCIATA” PUBBLICAVA UN ARTICOLO SULLA “RAZZA” DOVE IL CARO SCALFARI SCRIVEVA CHE “…GLI IMPERI MODERNI QUALI NOI (FASCISTI) LI CONCEPIAMO SONO BASATI SUL CARDINE DELLA “RAZZA” ESCLUDENDO PERTANTO L’ESTENSIONE DELLA CITTADINANZA DATA DALLO STATO NUCLEO ALLE ALTRE GENTI “ -AGGIUNGEVA- “…LA RAZZA PUO’ CONSIDERARSI COME UN TERMINE INTERMEDIO TRA L’INDIVIDUO E LA SPECIE, CIOE’ FRA DUE TERMINI OPPOSTI, INTENDENDO LA SPECIE, COME LA SOMMA DI TUTTI GLI INDIVIDUI “ ;
4) IGNAZIO SILONE (SCRITTORE COMUNISTA, QUELLO CHE SCRISSE “FONTAMARA”), DELATORE DELLA POLIZIA FASCISTA QUANDO ERA NEL PARTITO COMUNISTA ( SILONE, UNA SPIA AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO –CORRIERE DELLA SERA 1/5/1998 PAG. 27 )…AMAVA AVERE DUE PIEDI IN UNA SCARPA PER MEGLIO TUTELARSI…COME TUTTI I “TAGLIANI” DEI PARTITI ATTUALI, “GIOVANI” E MENO GIOVANI che si ispirano a questi "maestri";
5) GIORGIO NAPOLITANO, ATTUALE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA : FINO AL 1943, ISCRITTO AL GUF (GRUPPO UNIVERSITARIO FASCISTA), VESTIVA LA CAMICIA NERA, CANTAVA GIOVINEZZA, GRIDAVA VIVA IL DUCE E SCRIVEVA SULLA RIVISTA FASCISTA “IX MAGGIO” ( DATA DELLA FONDAZIONE DELL’IMPERO FASCISTA ). IL 1943, CON LO SBARCO ANGLO-AMERICANO A SALERNO, CAPI’ CHE LA PACCHIA ERA FINITA E DECISE DI PASSARE DALLA CAMICIA NERA A QUELLA ROSSA PER CONTINUARE LA “CARRIERA”. “ CHI RICORDA NAPOLITANO FASCISTA? “ CORRIERE DELLA SERA DEL 10/12/2010, PAG 1 FOGLIO 1/2;
6) ALCIDE DE GASPERI ( POPOLARE E POI DEMOCRISTIANO), SCRIVEVA IL 7 APRILE DEL 1921: “…NOI NON CONDIVIDIAMO IL PARERE DI QUANTI INTENDONO CONDANNARE OGNI AZIONE FASCISTA SOTTO LA GENERICA CONDANNA DELLA VIOLENZA, ANCHE SE ASSUME L’APPARENZA DI AGGRESSIONE, E’ IN REALTA’ UNA VIOLENZA DIFENSIVA, CIOE’ LEGITTIMA “ . IL 29/10/1922, MUSSOLINI FORMA IL SUO PRIMO GOVERNO NEL QUALE ENTRANO I POPOLARI DI
DE GASPERI: TANGORRA, CAVAZZONI, MILANI, GRONCHI, MERLIN .7) FANFANI, ISCRITTO AL GUF (GRUPPO UNIVERSITARI FASCITA) AUTORE DI STUDI DELL’ECONOMIA FASCISTA. POI, ANCHE LUI, FINITA LA PACCHIA, PASSO’ NELLE FILA DELLA DEMOCRAZIA CRISTIANA ;
8) MARGHERITA HACK, ASTROFISICA : “…GIURAI FEDELTA’ AL FASCISMO PERCHE’ VOLEVO LA MEDAGLIA VINTA IN ATLETICA, FU UN ATTO DI VILTA’ “ . QUESTO ATTO DI VILTA’ NON LE IMPEDI’ DI ADERIRE, SUCCESSIVAMENTE, ALLA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. A GUERRA FINITA, DIVENNE COMUNISTA NEL PCI CHE LE CONFERI’ LA TESSERA;
9) SPADOLINI, GUF (GRUPPO UNIVERSITARI FASCISTA) DI FIRENZE, AUTORE DI STUDI E ARTICOLI SULLA DIFESA DELLA RAZZA, POI, PARTITO REPUBBLICANO , MINISTRO E PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DELLA REPUBBLICA NATA DAI PARTIGIANI;
10) NILDE JOTTI, APPARTENEVA AL GRUPPO FASCISTA “A. MARAMOTTI” DI REGGIO EMILIA, TESSERA N° 1105040, COME RISULTA DAL CERTIFICATO RILASCIATO IL 20/3/1943 ( QUATTRO MESI PRIMA DELLA CADUTA DI MUSSOLINI IL 25/7/1943). ALL’EPOCA DELLA SUA ADESIONE AL FASCISMO, LA FUTURA “COMUNISTA” AVEVA 21 ANNI, ETA’ CONSAPEVOLE DELLE SCELTE PRATICATE ( COME I “GIOVANI TAGLIANI” DI OGGI, TUTTI CAMPIONI DEL SALTO SUL CARRO E CHE PASSANO DA UNA PARROCCHIA ALL’ALTRA CON DISINVOLTURA ) . ESISTE UNA BELLA FOTO DELLA JOTTI IN CAMICIA NERA IN MEZZO A MOLTI GERARCHI FASCISTI DELL’EPOCA. DOPO LA FINE DELLA GUERRA DIVENNE LA COMPAGNA DI TOGLIATTI E FECE CARRIERA FINO A RICOPRIRE LA CARICA DI PRESIDENTE DELLA CAMERA …NATURALMENTE “ANTIFASCISTA” ;
11) PIETRO INGRAO, FASCISTA E POI COMUNISTA; MILITAVA NEI GRUPPI UNIVERSITARI FASCISTI;
12) LUIGI LONGO, FUTURO SEGRETARIO NAZIONALE DEL PCI: NEGLI ANNI ’30 DIRIGEVA A PISA IL GIORNALE DEL G.U.F. (GRUPPI UNIVERSITARI FASCISTI) . AL CONVEGNO DI ORGANIZZAZIONE POLITICA DEL PARTITO NAZIONALE FASCISTA SI CLASSIFICA AL 9° POSTO, PRIMA DI INGRAO ;
13) UGO LA MALFA : SCRIVE SU “NUOVI STUDI DI ECONOMIA “ SOSTENENDO LE TESI CORPORATIVE E SOCIALI FASCISTE . IN POLTICA LO SEGUE IL FIGLIO CHE VIENE PIZZICATO IN “MANI PULITE” PER CORRUZIONE E FINANZIIAMENTO OCCULTO AI PARTITI…TUTTE MAZZETTTE CHE HANNO CREATO L’ATTUALE DEBITO PUBBLICO CHE NOI PAGHIAMO E PER IL QUALE CI SONO SUICIDI TUTTI I GIORNI, SUICIDI DELLA POVERA GENTE I CUI MANDANTI POLITICI E MORALI, SONO I PARTITI ;
14) ANGELO DEL BOCA : STORICO ANTIFASCISTA- ADERISCE ALLA R.S.I. CONVINTO SIA “LA REPUBBLICA IDEALE”. INQUADRATO COME UFFICIALE DELLA DIVISIONE “MONTEROSA” PARTECIPA ALLO SFONDAMENTO IN GARFAGNANA E VIENE PROPOSTO PER LA CROCE DI FERRO GERMANICA-NAZISTA . NEGLI ULTIMI MESI DI GUERRA, QUANDO TUTTO ERA PERSO, PASSA NELLE FILA DEI PARTIGIANI…TUTTI PARTIGIANI DEGLI ULTIMI 5 MINUTI PER CONTINUARE LE LORO CARRIERE…PROPRIO COME ACCADE, ININTERROTTAMENTE, DAL 1861 PERCHE’ LA GENTAGLIA E’ SEMPRE QUELLA ;
15) DONAT CATTIN – MINISTRO DELLA DC - MILITA NEL G.U.F. DI TORINO , PUBBLICA ARTICOLI FASCISTI , VEDI “NA’ SPECIALE GIOVINEZZA” DEL 18/12/1942 (IL BORGHESE DEL 16/4/1972) “ITALIA FASCISTA IN PIEDI” – EDIZIONE BORGHESE DEL 1972- NEL 1941, SCRIVE UN LIBRO “IL SIGNIFICATO DEL CORPORATIVISMO FASCISTA” EDITO A COMO IN CUI ESALTA : “…I LEGAMI CHE VINCOLANO VIRTU’ CIVICA, VALORE MILITARE, SANITA’ DI RAZZA, SENTIMENTO RELIGIOSO, AMOR DI PATRIA”.
16) LEO LONGANESI : AUTORE DELLA FRASE : “IL DUCE HA SEMPRE RAGIONE” . SOVVENZIONATO DAL REGIME FASCISTA, PARTECIPA NEL 1932 ALL’ALLESTIMENTO DELLA MOSTRA DELLA RIVOLUZIONE FASCISTA A ROMA;
17) ROBERTO LONGHI, STORICO DELL’ARTE E POLITICO COMUNISTA, DURANTE IL FASCISMO FU CONSIGLIERE DI GIUSEPPE BOTTAI, MINISTRO FASCISTA DELL’EDUCAZIONE NAZIONALE ;
18) CURZIO MALAPARTE, SCRITTORE COMUNISTA : AL PROCESSO MATTEOTTI DI CHIETI, 1926, CURZIO MALAPARTE, FASCISTA DELLA PRIMA ORA E’ ISPETTORE DEL PARTITO NAZIONALE FASCISTA, TESTIMONIO’ A FAVORE DI DUMINI SOSTENENDO LE TESI DEL DELITTO PRETERINTENZIONALE . IL 25 LUGLIO DEL 1941, SCRIVE SUL CORRIERE DELLA SERA : “…BASTA SPINGERSI NEI QUARTIERI POVERI ( DI JASSY) PER RENDERSI CONTO DEL PERICOLO SOCIALE CHE RAPPRESENTA LA ENORME
MASSA DEL PROLETARIATO GIUDAICO” .Potrei citare all’infinito l’elenco dei transfughi storici e contemporanei ma…mi fermo qui perché ho mal di stomaco , disgusto e nausea .
Questa è la gente di qualità che ha prodotto l’istituzione “PARTITO” in questo sciagurato Paese : gentaglia buona per ogni stagione, per ogni compromesso, per ogni putrido tradimento.E mente i giovani onesti, degni di onore, accorsero in armi e andarono a morire per la difesa della REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA ( a torto o ragione poco importa) , tutti quelli che per 20-23 anni si erano sbafati col regime fascista, avevano goduto di ogni comodità, avevano fatto carriera adulando il capo e strisciando come vermi di fronte ai potenti di regime per ingraziarseli e sfruttarli, cambiarono camicia e continuarono indisturbati, e continuano ancora oggi, a fare i loro loschi affari come se nulla fosse accaduto .
Unitamente ai giovani fascisti che si arruolarono nella R.S.I. , vanno menzionati tutti i veri antifascisti che per tutto il ventennio furono perseguitati, mandati al confino, privati del lavoro e di ogni mezzo di sostentamento ma mai, dico MAI, si piegarono di fronte al fascismo pagando con onore e dignità il prezzo della fedeltà alla loro idea politica per poi scomparire dalla scena e fare spazio alla gentaglia che ancora oggi governa il Paese…erano troppo onesti per condividere le rapine, avevano veramente creduto per poter tollerare gli infami, traditori, ipocriti, opportunisti e porci ai vertici di quei partiti per i quali, loro, avevano sofferto e pagato con la propria libertà e con la propria vita e consegnati all’anonimato della storia .
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L’importanza dell’esempio27 luglio 2012, di Guglielmo
A proposito di ex scritti, che il sottobosco meridionalista sia diventato un ricettacolo di fascisti, ex repubblichini, nazistoidi ed nostalgici destrorsi, lo già scritto in altri articoli in tempi non sospetti. Ma che mi si voglia dare del voltagabbana senza nemmeno sapere di cosa si parla be questa poi......ma in tempi come questi non mi meraviglio più di nulla. Che un personaggio si definisca meridionalista, e poi voglia mettere sullo stesso piano vittime e carnefici (ed anche di questo ho già scritto) sullo stesso piano, be, quanto meno ha le idee confuse. O forse, e credo che questo sia il caso, è soltanto un’altro nostalgico repubblichino che tenta di riscattare l’onore dei camerati morti per la patria ed il duce. Sinceramente sono stomacato e non riesco a capire chi può star dietro a certi soggetti. Anche i nazisti credevano e quindi, secondo voi era giusto trucidare sei milioni di persone solo perché ebrei? Il soggetto mi risponde ma loro erano in buona fede, ed io e che significa? Come bastasse la buona fede a giustificare le atrocità e l’umana barbarie. Anche i risorgimentisti erano in buona fede e credevano di far bene (alcuni...solo alcuni) ma per questo erano meno colpevoli quando ammazzavano, trucidavano e bruciavano interi paesi del Sud in nome dell’Italia unita? e se qualcuno di loro crepava era uguale a quegli uomini donne e bambini che aveva seviziato, torturato ed ucciso?....Per quando riguarda Peppino Di Vittorio, non si sa nemmeno di cosa si parla....Peppino un fantoccio.....cosa posso dire, prima di parlare o meglio scrivere bisogna conoscere e capire.....soprattutto i tempi. Ma che si voglia paragonare vittime e carnefici e portarli tutti allo stesso livello, a me non sta bene. I fascisti erano il risultato del risorgimento. Il picco del pensiero del risorgimento. Ma che si vogliano far passare per povere vittime, questo no....i fascisti erano e rimarranno sempre i carnefici. Per il resto che dire, forse qualcuno ha perso l’occasione di riflettere prima di scrivere. Non risponderò più a questo personaggio destrorso e con poche idee confuse. Solo una cosa: Se non l’ha fatta mai una giornata di lavoro da bracciante agricolo, provi a farla, casomai con quei ragazzi di colore che tanto le daranno fastidio e poi vedrà se rimane un intellettuale (sic) di destra o meglio estrema destra. inizi da lì e vedrà che il pensiero di Peppino Di Vittorio le sarà più chiaro. Peppino un fantoccio....spero che abbia almeno il buon gusto di vergognarsi.
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L’importanza dell’esempio29 luglio 2012, di duesicilie
A me pare abbastanza peculiare l’idea che nella vita non si debba mai cambiare idea, specialmente se si tiene conto che regimi - e religioni - hanno sempre tenuto molto a cuore il poter inculcare i loro precetti fin dalla giovane età. E’ nota la predisposizione delle giovani menti ad essere plagiate specialmente se non viene offerta loro alcuna alternativa. Questo è un fatto molto noto, del resto altrimenti perché religioni e sistemi totalitari avrebbero tanto interesse ad inculcare le loro (spesso strambe) idee in menti giovani? Probabilmente perché in menti adulte (cioè non plagiate fin da giovani) queste apparirebbero in tutta la loro incongruenza.
Lei fa una serie di esempi, ne dimentica altri, lo stesso attuale capo del cattolicesimo pare da giovane fosse nella gioventú hitleriana, non so se abbia mai sconfessato la cosa, ma sicuramente sarebbe un altro esempio del tipo di incoerenza di cui lei parla. Io non vedo niente di onorevole in tutto questo. A me pare ovvio che delle persone diventate adulte e sottratte al continuo lavaggio del cervello - piú o meno intenso - ma comunque caratteristico di tutti i regimi (siano essi di destra o di sinistra, ovviamente) - possano decidere di pensarla diversamente. Quindi se dei giovani hanno deciso di combattere per la RSI - piú che di onore e coerenza io parlerei di plagio piú efficace. Certo, possiamo prendere atto che lo fecero in buona fede, ma se dopo 50 anni ancora pensano che la RSI fosse una buona cosa e la loro scelta quella giusta, allora non si tratta di coerenza, ma di rifiuto a vedere la realtà.
Ovviamente lo stesso discorso non vale per persone adulte (anche se non vedrei sempre cosí negativamente come lei il fatto che si possa cambiare idea (certo, sono d’accordo con lei che questo può essere cosa sospetta nel caso il cambiamento di idea sia contemporaneo ad un cambiamento di regime...).per il resto ha senz’altro ragione per quanto riguarda il piano Marshall (usato quasi esclusivamente al nord), ma queste sono cose note - non è certo una sua scoperta, e noi stessi in questo sito ne abbiamo parlato, varie volte.
In sintesi lei ha fatto tutta una serie di esempi per criticare poi Pino Aprile ed il PdS facendo affermazioni del tutto prive di fondamento e inconsequenziali con ciò che ha scritto (come quella che l’unico interesse del PdS è quello di avere dei posti in parlamento) e concludendo con un’apologia dei giovani fascisti "onesti, degni di onore" che è del tutto incoerente e sconclusionata e che sicuramente non condividiamo e rigettiamo. Come rigettiamo il suo accostamento tra antifascisti e repubblichini, non erano la stessa cosa, non sono la stessa cosa, e pretendere che lo siano significa solamente voler fare confusione... non basta parlare di onore per essere onorabili...
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